Caserta. Professionista ‘vessato’ dalle istituzioni e ignorato anche dal prefetto: ma in che stato viviamo?
Riceviamo e pubblichiamo per sommi capi la nota sdegnosa, accompagnata dalla missiva con la quale un noto quanto stimato professionista casertano ha invano reclamato giustizia dal prefetto, dal sindaco, dal segretario e dai vari preposti del Comune di Caserta nonche dalla società che per suo conto gestisce, evidentemente con grosso lucro, l’incasso dei tributi comunali senza farsi scrupolo di sottoporre a fermo amministrativo i veicoli delle malcapitate vittime, anche in difetto di qualunque presupposto e perfino se reclamati per mera “sinonimia toponima”, come si evince dalla richiesta, puntualmente ignorata da tutti (perfino dal prefetto?!?), di seguito riportata pressoché integralmente, del professionista, che non sa più a quale “santo votarsi”:
Dott. G.F. (omissis) – Medico Chirurgo (omissis) Odontoiatra (omissis) – Specialista in Anestesia e Rianimazione – Specialista in Odontostomatologia – Perfezionato in Protesi di I e II grado – C.T.U. Tribunale di Napoli
—> Prefetto di Caserta, Sindaco del Comune di Caserta, Segretario Generale del Comune di Caserta, Funzionario Responsabile Ufficio Gestione tributi e rapporti con i concessionari del Comune di Caserta; Responsabile Publiservizi srl; dott (omissis) responsabile pt dell’atto…
OGGETTO: SEGUITO ISTANZA in AUTOTUTELA: Vs Preavviso di FERMO AMMINISTRATIVO (omissis) del 30/03/2019. Richiesta di annullamento mia posizione contributiva errata e diffida ad ulteriori processi.
Ricevetti la Vs raccomandata (omissis) il 18 aprile c.a. presso il mio indirizzo di residenza in Portici (NA).
In tale atto il “Comune di Caserta in qualità di Ente Creditore” e “Publiservizi srl in qualità di Concessionaria” del medesimo Comune vantano da me un credito di 3.240,49 euro scaturenti da:
◦ Ingiunzione fiscale n. (omissis) e ◦ Ingiunzione fiscale n. (omissis)… e concludevano minacciando il Fermo Amministrativo della mia autovettura.
Premesso che:
▪ da tale atto, “Preavviso di fermo amministrativo”, non si evince la causa della pretesa cifra;
▪ che tali atti prodromici, “Ingiunzioni Fiscali”, citati come notificati, come anche gli atti ad essi propedeutici, non mi risultano affatto mai pervenuti;
▪ che l’auto minacciata di FERMO AMMINISTRATIVO non è aggredibile in quanto unica auto di un libero professionista medico, con due studi uno in Napoli ed uno in Caserta, ed è quindi strumento indispensabile per l’esercizio della sua stessa professione;
Rilevato che:
➔il codice contribuente di tale Atto è (omissis), cioè il medesimo che riportavate in atti precedenti in cui mi avevate, erroneamente, ingiunto a (omissis: cognome diverso) il pagamento TARSU per gli anni 2008, 2009, 2010 e 2011 per un locale in via Sant’Antonio da Padova n. 88 (occupato, peraltro, da [omissis] Calzature);
➔che tale Vostra errata pretesa scaturiva da dati dichiarati assunti dal catasto elettrico (errato?) da voi giammai riscontrati ma comunque usati pretestuosamente (l’immobile, pur non essendo identificato catastalmente aveva una precisa falsa misurazione!);
➔che in tale catasto elettrico, peraltro, si riferisce che “la mia UNICA fornitura di energia (Enel num, [omissis]” è ubicata in “Prc S.Antonio da P 88 – 81100 Caserta” e quindi in Parco S.Antonio 88 di via Tescione (ex 88 ora 146) e non come Voi erroneamente leggete via Sant’Antonio da Padova 88;…
➔che per tali pretese errate ed inconsistenti avete portato in giudizio di primo e secondo grado il Comune di Caserta costringendolo a soccombere per tutti e quattro gli anni in entrambi i gradi e per sentirsi, quindi, condannare a pagare le spese che ammontano in totale a euro 2.000,00;
➔che per tali compensi scaturiti dalla vostra condanna alle spese pende mia “Istanza di liquidazione ed erogazione compensi” (allegato 1) accettata al Vs protocollo il 14 febbraio 2018 in uno con le copie delle sentenze, del quale importo si ribadisce la pretesa;
Mi chiedo e Vi chiedo
se, nel mentre sostenevate con insistenza e caparbietà le Vostre pretese nei miei confronti circa il locale “(omissis) calzature” per quegli stessi locali abbiate fatto perdere al Comune il giusto tributo dal legittimo debitore!
Vi chiesi, con pec del 13 maggio e con somma urgenza i documenti a sostegno delle Vs richiesta, con la prova della avvenuta notifica e mi rispondeva (con pec del 14 maggio) tale N.D.P (omissis), dell’Ufficio Coattivo, allegando la perfetta dimostrazione della notifica non perfezionata! (sulla busta intestata a “(omissis)” è scritto solo “assente avvisato” e poi è stata esibita una notifica del 31/11/2016 a tale C (omissis: cognome diverso) dichiaratosi figlio maggiore di 14 anni, ma di chi?
A seguito di tali evasive risposte e non avendo avuto invece alcun riscontro alla mia istanza motivata di annullamento incaricavo l’avv. (omissis) di difendermi da questa ulteriore assurda richiesta.
L’avvocato inviava, via pec, il 21 maggio, sia al Comune di Caserta che a Publiservizi srl. l’indispensabile proposta di mediazione con già la copia del Ricorso motivato alla Commissione Tributaria di Caserta…
Il 29 maggio, il solerte ed attento sig D.P. (omissis) rispondeva, infastidito, a me (ma all’atto dell’avvocato) con pec:
Tengo a dichiarare e precisare, assumendone tutte le responsabilità di Legge:
•che il sottoscritto F. G. (omissis), codice fiscale (omissis), medico chirurgo, libero professionista, occupa un solo unico immobile, ed in fitto, nel territorio del Comune di Caserta alla via Tescione 146 (Parco S.Antonio) presso il quale svolge la sua attività libero professionale, giusta “denuncia ai fini IUC-TARI anno 2014” del 29 luglio 2015 inviato via pec e recepito al n. (omissis) del Registro Ufficiale Comune di Caserta il 30/06/2015;
•che tale unico immobile ricadente nel territorio del Comune di Caserta è da Voi censito con Codice contribuente (omissis)26;
•che qualunque altro immobile a me attribuito lo è per ERRORE ed in particolare quello di cui al Vs codice cliente (omissis)82, alla via Sant’Antonio da Padova 88 (locali occupati prima da [omissis] Calzature);
•che su questa posizione da Voi erroneamente accertata già per il passato (anni 2008, 2009, 2010 e 2011) avete affrontato per ciascun anno il giudizio della Commissione Tributaria Provinciale e Regionale, soccombendo ed essendo condannati al ristoro delle spese;
•che nonostante tutto ciò avete continuato ad emettere cartelle mai notificatemi e cartelle inviatemi ancora per il 2018 ed il 2019 costringendo me ed il Comune che mal rappresentate ad ulteriori ricorsi;
•che tutte le procedure riguardanti immobili a me attribuiti, diversi da quello da me regolarmente dichiarato vanno annullate immediatamente in quanto errate e fortemente pregiudizievoli nei miei confronti ed inopportunamente costosi per il Comune…
Chiedo, quindi:
◦ il riesame in autotutela di tali atti da parte Vostra
◦ nonché il riesame di tale posizione al Vs Cod. Contribuente (omissis)22
◦ e l’annullamento di tali atti e di tale Vs Cod. Contribuente in autotutela per assenza assoluta del titolo sottostante.
Chiedo, inoltre,
agli Organi gerarchicamente superiori di intervenire, ciascuno, per quanto di propria competenza per impedire atti ingiusti ed onerosi sia per l’Amministrazione che per il privato perseguitato!
Vi Prego di volermi inviare sollecita risposta scritta, via PEC, per evitarmi di dover dar corso a tutte le iniziative volte a tutelare i miei diritti ed i miei interessi e quelli della comunità stessa, da Voi, ancora una volta, non adeguatamente rappresentata.
Distinti Saluti – G.F. (omissis)
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