Maddaloni. Pasquale di Matteo, artigiano per passione, artista per vocazione
Tra i vicoli del quartiere da tutti conosciuto come “Pignatari”, nel centro di Maddaloni, ai piedi della collina, o, per meglio dire in uno dei “centri storici”, perché in città ce ne son più di uno, si passeggia tra portoni che sono rimasti intatti negli anni. A tratti sembra che il tempo si sia fermato: la città, in queste strette stradine perde molto della sua connotazione “urbana” e ritorna borgo, con le varie sensazioni che riusciamo a ritrovare, dalle voci ai profumi e tanto altro. E proprio in uno di questi portoni, al civico 4 della strada che dà il nome al quartiere, sbirciando da una finestra che si affaccia sulla strada, si scorge un uomo seduto al tavolo di lavoro, concentrato forse su un pezzo di legno. Da lontano non si riesce a capire bene, ma siamo sicuramente giunti in una bottega, che profuma di legno già dall’esterno. Un profumo che spinge ad entrare e curiosare. L’ uomo che ci accoglie è Pasquale Di Matteo, molto noto alla comunità locale e non solo. Pasquale ci mostra con occhi colmi di orgoglio la sua bottega – laboratorio, luogo in cui, al termine della giornata lavorativa, scappa per dedicarsi alla sua passione: il legno.
Nella bottega sono esposti i suoi lavori. Si spazia da tammorre a strumenti musicali tradizionali ( castagnette, triccaballacche etc.) , ad amuleti in legno, targhe, ma soprattutto alcune delle sue opere originali che gli hanno dato fama internazionale: i Silenti Portali della vita, riproduzione in miniatura di antichi portoni, realizzati con maestria senza eguali e dal profondo significato simbolico. Un’idea nata dal fascino di vecchi portali, da antiche facciate delle tante chiese della sua Maddaloni e, innamoratosi del portone in cui vivevano i propri nonni, inizia, quasi a voler imprigionare il tempo di quegli anni nei suoi ricordi, a intagliare i primi fogli di legno ispirandosi a quei momenti.
Un posto d’ onore nella bottega hanno anche i “curnicielli” ed altri oggetti in terracotta, gioielli prodotti dalle abili mani della moglie Antonella Santacroce.
Pasquale ci ha raccontato come da tempi lontani e silenziosamente ha sempre coltivato una passione autentica per il legno.
Tanti i suoi progetti che ha realizzato, tanti sogni ancora da realizzare.
Con il passare degli anni, con una tecnica artistica più matura e un desiderio sempre più forte di rendere le sue opere vive, “il Saggio” (cosi è chiamato dai suoi amici) ha approfondito il suoi viaggio nel tempo, fra simboli, particolari, vecchie tradizioni e antiche leggende della Campania, che, quando inizia a raccontare, sa incantare e ti trasporta in un tempo lontano, che solo attraverso la ricostruzione della memoria e il perpetrarsi delle tradizioni può continuare a vivere e tramandarsi alle future generazioni.
Ed è proprio questo il sogno di questo uomo poliedrico, artigiano, artista, musicista: trasferire nella teoria e nella pratica alle nuove generazioni storie, tradizioni, usanze. un patrimonio immateriale di inestimabile valore che diversamente andrebbe disperso, fagocitato da un tempo che corre veloce, da una società sempre più egocentrica e meno riflessiva.
E noi possiamo solo ringraziare Pasquale per il suo operato, che svolge anche attraverso la sua associazione “Germogli” ed essere onorati che sia figlio di questa terra.
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