Caiazzo sabato 27 festeggia san Pantaleone auspicando lo scioglimento del suo prodigioso sangue
I festeggiamenti serali in onore di S. Anna hanno rappresentato per i fedeli anche una sorta di auspicio perché oggi si ripeta il prodigioso scioglimento del sangue di San Pantaleone, gelosamente custodito in un’urna nel duomo, ora chiuso per manutenzione sicché anche la solenne funzione in onore di San Pantaleone, ricordato dalla chiesa il 27 luglio, sarà officiata nella chiesa di san Francesco, contigua al municipio.
Occasione ideale secondo molti osservatori “esterni”, cioè anche laici, perché si ripeta il miracolo invano auspicati per diversi anni ma tuttora testimoniato dal parroco emerito monsignor Antonio Chichierchia (nella foto di repertorio mentre i fedeli baciavano la venerata ampolla che custodisce anche la bolla di autenticità), e altri concittadini viventi che anni addietro, insieme al reverendo, assistettero al prodigioso scioglimento che proprio quest’anno potrebbe ripetersi per due ponderate ragioni: il temporaneo spostamento della teca nella meno umida chiesa di san Francesco e soprattutto la temperatura elevatissima di questi giorni e in particolare di sabato 27 luglio 2019 quando in serata i fedeli si ritroveranno a pregare nel tempio, auspicando il prodigioso evento.
Il racconto ci riferisce che Pantaleone era nato da madre cristiana, ma non era stato battezzato; aveva iniziato una brillante carriera medica quando un prete gli rivelò la potenza di Cristo, medico dell’anima e del corpo. Convertitosi alla fede cristiana e fiducioso da allora nell’efficacia della preghiera, compì parecchi miracoli, guarendo in particolare un giovane morso da un serpente e ridando la vista a un cieco.
Denunciato probabilmente da alcuni colleghi invidiosi dei suoi successi, comparve dinanzi all’imperatore (Galerio), che lo sottopose a un’ordalia per verificare i suoi doni di taumaturgo; poco convinto, a quanto pare, dal buon esito della prova, l’imperatore consegnò il santo ai carnefici. Dopo torture tanto numerose quanto raffinate, Pantaleone fu infine decapitato un 27 luglio (forse del 305). Quando il martire ebbe terminato la sua ultima preghiera, i testimoni dell’esecuzione udirono venire dal cielo una voce che diceva: «Di suo nome non sarà più Pantaleone, ma Pantaleemone (dal greco Pantaleémon, cioè ‘colui che è misericordioso verso tutti’)”.
Il culto di Pantaleone è molto antico; il santo compare sia nel gruppo greco dei medici «anargiri” sia nel gruppo occidentale dei Quattordici Intercessori (o Quattordici Ausiliatori). A Costantinopoli, gli fu dedicata una chiesa da Giustiniano nel VI secolo; nella medesima epoca gli furono intitolati un monastero di Gerusalemme e un altro nel deserto del Giordano. Dall’Oriente il culto passò in Italia; a Roma, P. era il patrono di tre chiese. È inoltre patrono della diocesi di Crema. Venezia si mostrò ancora più ospitale verso il martire di Nicomedia; sulla laguna, Pantaleone era così popolare e il suo nome così diffuso che fini con designare il veneziano tipo nella commedia italiana.
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