Portici (NA). Omaggio a uno dei suoi ‘figli’ famosi: Gilberto Antonio Marselli, economista e sociologo
Gilberto Antonio Marselli è nato a Caserta, il 7 ottobre 1928, da famiglia originaria di Cassino.
Seguire il padre nei suoi continui trasferimenti perché ufficiale di artiglieria, costituiva in uno «… risorsa e condanna. “Giravo il paese, con lo sguardo di un bimbo incrociavo volti e voci, un’esperienza stimolante, ma percepivo l’ansia di dover ricominciare da zero”».
Dimorando a Napoli, dove è rimasto fino al 1938, ha frequentato le classi delle scuole elementari.
A Bologna, dove si è trasferito, mentre frequenta la scuola media, è rimasto colpito dall’ingiustizia delle leggi razziali, «… a scuola quattro compagni furono espulsi perché ebrei».
Sull’esempio dei familiari ha cominciato a nutrire sentimenti antifascisti: «… papà soffriva la contraddizione di indossare una divisa che, giorno dopo giorno, diveniva più stretta».
Dodicenne è stato travolto dagli orrori provocati dallo scoppio del secondo conflitto mondiale.
Nel 1943, a soli quindici anni, partecipando alla guerra di liberazione dal nazi-fascismo, è stato arrestato dalle Brigate Nere.
«… Con la bicicletta mi dirigevo sulle colline emiliane per portare informazioni ai ribelli; tra loro c’era mio padre”. Dirottato in caserma, tra calci e umiliazioni. “Nel gruppo distinsi Scarpellini, il cappellano, mio insegnante di latino, lo supplicai di avvertire mia madre per tranquillizzarla. Finse di non conoscermi. “Chi sei?”, ripetei il mio cognome. “Quello era un bravo ragazzo, tu sei un bandito!””. In carcere, due mesi a dividere la cella con un pugno di coetanei, “come Massimo Cordero di Montezemolo, padre di Luca, nutriva gli scarafaggi, preparava Entomologia”. Nella disperazione generale, la condanna a morte. “Ci condussero ai Prati di Caprara, avviarono le fucilazioni. Un brigatista urlò dei nomi, tra cui il mio”. Istanti di terrore. “Pensai, “rispondo, mi ammazzeranno ugualmente”. Era un messaggio del cardinale Nasalli Rocca, protestava perché uccidevano gli adolescenti, e ci salvò”».
Dopo la liberazione, con l’intera famiglia ha trovato riparo «… a Portici, a Villa Buono».
A Portici, rompendo «… con il passato familiare, un’estesa generazione di ufficiali», scelto il percorso universitario, nel 1948, si è iscritto alla facoltà di Agraria della Regia Università degli Studi di Napoli.
Nel 1948, con Giorgio Napolitano (Napoli, 29 giugno 1925) ha preso parte «… alle riunioni del gruppo Gramsci».
Ancora studente, conosciuto il professore Manlio Rossi-Doria, docente di Economia agraria, (Roma, 25 maggio 1905 – ivi, 5 giugno 1988), ha cominciato a collaborare con lui in Calabria, lavorando alla Riforma agraria.
Da allora, nei mesi trascorsi in terra Calabra ha impegnato le notti a studiare e le giornate a disegnare le mappe dei luoghi attraversati.
Inviato dal professore Manlio Rossi-Doria, Il 29 ottobre 1949, è arrivato a Melissa, comune in provincia di Crotone, i contadini hanno occupato le terre incolte dei padroni.
La polizia, sparando sulla folla, ha provocato una vera battaglia tra forze dell’ordine contadini, nel corso della quale hanno perso la vita tre dimostranti.
Involontario testimone della strage di Melissa o eccidio di Fragalà: intervenendo «… in preda alla paura, riportai la calma».
Nel 1950, ha conosciuto Rocco Scotellaro (Tricarico, Matera, 19 aprile 1923 – Portici, 15 dicembre 1953), arrivato a Portici «… per guidare un’indagine sulla scuola in Basilicata, dopo un’esperienza in prigione, calunniato dalla Dc con l’accusa di aver distribuito i fondi del piano Marshall per favorire i suoi elettori».
La profonda amicizia intellettuale stretta con il giovane scrittore e poeta lucano, gli ha consentito di conoscere a Roma «… lo scrittore Carlo Levi, all’apice dell’enorme successo del suo libro “Cristo si è fermato a Eboli”».
Per di più, «… i legami intellettuali e affettivi iniziati fin dai tempi dell’amicizia e degli studi condotti insieme a Rocco Scotellaro e a Rocco Mazzarone» lo hanno indissolubilmente legato alla terra lucana.
Così, dopo la prematura morte del giovane amico, ha «… mantenuto anche intensi rapporti col Centro di documentazione “Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra” e con la Deputazione di storia patria per la Lucania».
Nel 1951, laureatosi in Scienze Agrarie, ha cominciato al lavorare come assistente volontario e collaboratore dell’economista agrario Manlio Rossi Doria, «… uno dei maggiori meridionalisti dell’epoca».
Dopo la laurea, assecondando «… una passione scoccata in ateneo, “Emilia frequentava Chimica”»; ha contratto matrimonio, avendo il professore Manlio Rossi-Doria, testimone di nozze.
Studiando con il maestro, ha svolto una grande mole di incarichi: «… la Cassa per il Mezzogiorno, la Riforma della legge stralcio, il piano di sviluppo in Basilicata, le ricerche con gli agricoltori», la riforma agraria, con sopralluoghi soprattutto in Calabria
Divenuto professore di economia agraria nella stessa Facoltà di Agraria, è stato tra i principali animatori:
- del cosiddetto Gruppo di Portici «… un’autentica fucina di idee e di progetti in materia di riforme e di politica agraria, nonché sui temi annosi del meridionalismo, al punto di diventare forza centripeta per sociologi, antropologi, psicologi ed economisti in Italia e nel mondo».
- del Centro di Specializzazione e Ricerche Economico-Agrarie per il Mezzogiorno, istituito dallo stesso Rossi-Doria presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Napoli.
Negli anni sessanta dello scorso secolo, ha dato «… un contributo considerevole ai programmi di scambi scientifico-culturali posti in atto dal Centro di Portici tra l’Italia e gli Stati Uniti e operando nelle varie ricerche dall’innovativo taglio interdisciplinare e con grandi aperture alle metodologie delle scienze sociali, adottate negli Stati Uniti ai tempi del New Deal e applicate nello studio delle comunità meridionali del dopoguerra».
Con questo approccio ha fornito un consistente apporto agli interventi di pianificazione territoriale come il Piano Lucano Svimez e il Piano Campano.
Intanto, «… entusiasta e interessato agli studi socio-economici dei tanti scienziati di tutto il mondo che arrivano a Portici da sempre», ha rivolto i suoi orizzonti alla sociologia.
Pertanto, nel 1960, va negli Stati Uniti d’America per studiare alla Cornell University, situata a Ithaca nello stato di New York.
Frequentando «… studiosi americani come George Peck e Donald Pitkin», presso l’università statunitense, ha conseguito il il PHD (dottorato di ricerca) in Sociologia.
Ha partecipato «… al gruppo di ricerca ispirato e coordinato da Frederick G. Friedmann, che nei primi anni Cinquanta condusse lo storico studio dei Sassi di Matera, promosso dall’Istituto Nazionale di Urbanistica (presidente Adriano Olivetti) e dall’Unrra-Casas 1a Giunta».
Ottenuta la libera docenza in Sociologia rurale, gli è stata assegnata la cattedra di Sociologia all’Università degli Studi di Ancona.
Docente ordinario, è stato anche direttore dell’Istituto di Studi Economici delle Marche avente per finalità l’elaborazione di un progetto di crescita regionale.
Nel 1969, tornato a Napoli, ha tenuto l’insegnamento della sociologia presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Napoli – Federico II.
Nello stesso anno, è stato impegnato nella campagna elettorale in Irpinia per Manlio Rossi-Doria, ha conosciuto Antonio Bassolino (Afragola, Napoli, 20 marzo 1947), segretario allora della Federazione comunista di Avellino.
Professore ordinario di sociologia, dagli anni 60 agli anni 80), quale consulente dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, in sigla FAO, ha partecipato «… a numerosi team internazionali di ricerca per lo sviluppo economico e sociale delle popolazioni, tra cui quelli in Iran e in Medio Oriente».
Nel corso del gennaio 2000, con Giorgio Napolitano e con Andrea Geremicca Napoli, 3 giugno 1933 – ivi, 5 maggio 2011), allo «… scopo di stabilire uno scambio costante di conoscenze, di idee e di proposte tra il Parlamento europeo e gli ambienti rappresentativi delle forze sociali e culturali e delle istituzioni locali», ha dato vita alla Fondazione Mezzogiorno Europa.
Nel 2003, collocato in quiescenza, rinunciando al titolo di professore emerito di economia agraria, ha chiuso la sua carriera accademica.
Nel 2004, ha vinto il Premio Scanno per la sociologia.
Per i suoi oculati studi su Tricarico e sulla Basilicata, il 27 maggio 2017, dal Comune di Tricarico gli è stata conferita la cittadinanza onoraria.
L’economista, il sociologo, il massimo studioso della politica agraria e delle problematiche concernenti il meridionalismo, Gilberto Antonio Marselli, all’età di 90 anni, si spegne nella mattinata del 20 giugno 2019, nella sua abitazione in via Petrarca, a Napoli.
L’annuncio della scomparsa è stato dato dall’Associazione Italiana di Sociologia di cui era stato membro fondatore.
Tra i suoi libri, ricordiamo: Mondo contadino e azione meridionalista – Editoriale Scientifica; Mezzogiorno e ricerca sociale dalla teoria alla pratica – Giappichelli.
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(di Stanislao Scognamiglio – Tonia Ferraro – http://www.lospeakerscorner.eu – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)