Caiazzo. Messa ‘gaudia’ per l’ultimo addio a Franco Patierno che tanto amava quella ‘dell’Angelo’
Immancabile, è giunta, al termine della funzione officiata da don Antonio Di Lorenzo, la spiegazione del motivo per cui, grazie alla speciale “dispensa” concessa dal celebrante, il coro gregoriano “Laudate Dominum” ha potuto intonare la messa quinta, altrimenti detta “Dell’Angelo”, cioè gioiosa, durante l’intero rito funebre in suffragio di Francesco Patierno, celebrato domenica 23 giugno nella chiesa di San Francesco.
Una sorta di testamento spirituale del compianto, meglio noto come Franco “U Tabbaccaro”, tanto che tale benevolo appellativo è stato riportato anche sul necrologio murale, come bene ha chiarito il direttore del coro, dottor Antonio Bernardo, prima di declamare un diverso, sentito necrologio, condiviso con tutti i componenti dello stesso coro, del quale il compianto è stato impeccabile componente finché il Signore gliene ha concesso le forze e, in un certo senso, anche dopo, come meglio si evince dal seguente, toccante addio, ovviamente condiviso da tutti i coristi, con in testa il sempre attento presidente Amedeo Insero:
Ricordo di Franco Patierno
Ricordarti, Franco, è ricordare un marito, un padre, un nonno, un amico speciale.
Caiatino di adozione, ti eri integrato talmente bene nella nostra comunità che si faceva fatica a pensarti originario di un altro luogo; solo in modo goliardico gli amici quando ti volevano punzecchiare ti dicevano: “che ne vuoi sapere tu che viene dall’altra sponda del fiume?”.
Il tuo esercizio commerciale in questi anni era diventato l’Agorà della nostra cittadina, davanti al tabacchino si discuteva di tutto, dallo sport all’economia, dalla politica al gossip, naturalmente gossip caiatino.
Sei entrato nel coro gregoriano ai suoi albori, partecipando in modo entusiasta (era il tuo carattere) sia alle animazioni liturgiche sia alle numerose cene che eravamo soliti organizzare.
In questi ultimi anni era venuta meno la tua partecipazione attiva alla vita del coro, ma mai è venuta meno la tua appartenenza.
Ogni volta che incontravi un corista ti interessavi di quello che stavamo organizzando e ad ogni nostra uscita eri lì, alle cinque del mattino, davanti al tabacchino, a salutarci e dirci: “Cantate anche per me!”.
Franco: sei e sarai sempre un componente del coro, mai potremo dimenticarti, la tua bella persona sarà sempre conservata nei nostri cuori, ti vedremo per sempre seduto, con la sedia al contrario, davanti al tuo tabacchino, che ci saluti con la tua fragorosa risata.
Ciao Franco.
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