Non paghi il telefono? ora finisci nella lista nera e non puoi neanche cambiare operatore!
Attivata la banca dati: l’iscrizione nella stessa, anche se contestata, impedisce di sottoscrivere un nuovo contratto.
Quando molti ne avevano probabilmente dimenticato i devastanti effetti per l’indifesa utenza, dopo tre anni e mezzo dall’approvazione, ovvero dall’avallo, a opera dei precedenti governi, lunedì è stato attivato il cosiddetto Simoitel, acronimo, finora poco noto, del nuovo Sistema Informativo sulle Morosità Intenzionali nel settore della Telefonia.
Iniziativa varata, a quanto pare nel pressoché totale silenzio dei principali media, con immaginabile soddisfazione dei vari gestori telefonici e preoccupazioni non ancora scoperte dai clienti che finora potevano passare dall’uno all’altro operatore senza pagare bollette il più delle volte contestate e quindi “sub judice”.
Ma ora, grazie alla nuova disciplina stabilita “a senso unico” ovvero, secondo i mal pensanti, sempre in danno dei cittadini e con grosso beneficio economico degli stessi gestori, passare da una compagnia all’altra non sarà possibile se prima non si definisce ogni pendenza ovvero, “ob torto collo”, non si paga fino all’ultimo centesimo tutto quanto reclamato, anche se non riconosciuto e, a quanto pare, anche se determinato da un palese errore o altrui colpa.
Questo almeno finché della cosa non vorrà occuparsi il garante dei consumatori, quello stesso, per la cronaca al quale si deve il mancato rimborso, a tutt’oggi, delle somme che le solite compagnie avrebbero dovuto rimborsare all’utenza in seguito all’illegittimo “accorciamento” del mese a 28 giorni, in seguito eliminato senza però restituire il “maltolto”.
Come nulla si è obiettato (colà dove si puote) circa il passaggio della “bolletta” per linea telefonica fissa da trimestrale a bimestrale, prima, e mensile poi, sebbene ciò determini ovviamente il triplicare delle spese per 12 anziché 4 bollettini, postali o pagati tramite altri mezzi, spesso ancor più costosi, nonché per l’aumento generalizzato di diverse tariffe.
Il tutto ponendo un velo pietoso sul più che raddoppiato costo di spedizione fattura, che ora ogni mese incide per due euro e mezzo, sempre che non si autorizzi l’addebito automatico in conto corrente, soggiacendo quindi ai cosiddetti poteri bancari, nonché sul costo della rubrica telefonica, ugualmente lievitato sebbene ormai quasi nessuno la riceva.
Fingendo anche di aver dimenticato la faciloneria con la quale, ai suoi tempi, fu autorizzato il “doppio raddoppio” -cioè la quadruplicazione- del costo dei gettoni telefonici, all’epoca indispensabili, a quanto è dato sapere coniati da privati ma usati come moneta sonante prima da 50, poi da 100 e infine da 200 lirette… Campa cavallo…!
(Lorena Fantauzzi – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
