Caiazzo. Comune, quaresima ‘tribolata’: si parte dal Decò, nodi al pettine anche per i contribuenti?
Qualunque sarà l’esito, a pagare saranno i contribuenti: è questa l’opinione di autorevoli professionisti a proposito del Decò ovvero della travagliata vicenda giudiziaria, ormai all’epilogo, che da diversi anni vede contrapposti due note strutture commerciali caiatine e il Comune che, appunto, secondo esperti, in un caso o nell’altro sarebbe chiamato -e tenuto- a risarcire gli ingenti danni subiti dall’azienda definitivamente vincitrice della spinosissima controversia.
Epilogo invero già sancito nell’ultimo grado di giudizio lo scorso anno, ma rocambolescamente “annullato” proprio dai preposti comunali che, in seguito al ricambio amministrativo, come pare suggerito dal legale (allora) della controparte, avrebbero concesso un condono improponibile secondo molti esperti, ma vox populi non tale per il nuovo sindaco, che più volte si sarebbe dimostrato “possibilista” durante l’ultima ed anche qualche precedente campagna elettorale.
“Mutatis mutandis” sul tutto è nuovamente chiamato a pronunciarsi il Consiglio di Stato nell’udienza programmata per giovedì 7 marzo, dopo che già il TAR lo ha fatto il mese scorso, pare accogliendo la richiesta di subordinare all’esito di tale definitivo verdetto la pubblicazione del proprio. anche se tutto sembra scontato, essendosi -di fatto- riconosciute, con la richiesta di condono, le illegalità già sancite dallo stesso Coniglio di Stato circa la destinazione agricola semplice del fondo sul quale è stata eretta -e col tempo ampliata- la struttura, pare riaperta grazie all’interpretazione di qualche funzionario comunale il quale non avrebbe tenuto conto del fatto che, giusta legge, in tutti i casi una concessione di condono non muta l’originaria destinazione urbanistica, che pertanto avrebbe dovuto intendersi (e restare) agricola.
Questo però è solo uno dei seri problemi che pare assillino la civica amministrazione, come dimostrerebbero i diversi episodi recentemente assurti all’attenzione delle cronache giudiziarie, fra cui spicca la questione della caserma Carabinieri controversa con il finitimo Comune ruvianese, per ora prevalente in giudizio, e un mega decreto ingiuntivo (milionario in euro, miliardario in lire!) notificato, da un’impresa non pagata, al sindaco che però parrebbe intenzionato a presentare il conto ai preposti funzionari dell’epoca (evidentemente ritenuti colpevoli di chissà quali gravi errori).
Evenienza che, se confermata, dovrebbe rappresentare una scia anche per le temibili richieste di risarcimento danni da parte della struttura prevalente (e forse anche dalla soccombente) nella cosiddetta guerra fra supermercati, sempre che non si pensi ad altri escamotage o magari -secondo le solite malelingue- a una frettolosa approvazione di un nuovo piano urbanistico comunale, che potrebbe sancire definitivamente una diversa “verità”?
Intanto anche tanti contribuenti sono in ambasce, temendo che, come tante altre volte, alla fine il conto sarà presentato a loro: chi vivrà… vedrà!
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