Caiazzo. Comune, questione cimitero: ‘Schiavone batte cassa’, allarmati gli altri della minoranza
Sulla questione del decreto ingiuntivo notificato al legale rappresentante del Comune per il “pateracchio del cimitero”,intervengono con toni forse ancor più duri e seriosi anche gli altri consiglieri di minoranza con il seguente comunicato:
Nel mese di dicembre 2018 il Tribunale di S.Maria C.V. emette a carico del Comune di Caiazzo un’ingiunzione di pagamento, per un importo di 1.200.000 circa, relativa ai lavori di ampliamento del cimitero comunale commissionati nel 2009 dall’allora Sindaco Giaquinto ed eseguiti dalla ditta “D’Angelo costruzioni” di cui Claudio Schiavone, a quanto si apprende ora collaboratore di giustizia, era il rappresentante legale.
La risposta di Giaquinto ha del paradossale: tramite un legale produce un ricorso nel quale sostiene che il contratto con la “D’Angelo costruzioni”, da lui stesso voluto dieci anni fa, è da ritenersi nullo.
I motivi? Perché realizzato senza la necessaria copertura finanziaria e a totale rischio del Comune, in caso di mancata vendita ai cittadini delle opere cimiteriali realizzate.
Ma il Sindaco aggiunge dell’altro. In un grossolano, quanto patetico tentativo di rimediare alle sue gravissime lacune, prova ora a scaricare le responsabilità di quel progetto sui funzionari degli Uffici Tecnico e Finanziario, invitando il Giudice ad indirizzare a loro carico l’ingiunzione di pagamento.
I consiglieri del gruppo di opposizione “Caiazzo bene comune” Michele Ruggieri, Marilena Mone e Mauro Carmine della Rocca, che già nei giorni scorsi avevano affrontato su queste pagine la delicatissima questione del cimitero, tornano oggi sull’argomento evidenziando come la vicenda stia assumendo contorni tragicomici.
“Nonostante siano stati già sborsati circa 800.000 euro, più altri 550.000 per la sistemazione dei danni causati dalla frana che interessò il cimitero durante i lavori di ampliamento, oggi registriamo una grave carenza di loculi che non consente una dignitosa sepoltura ai nostri cari” precisa la dottoressa Marilena Mone, che aggiunge:
“Tutto questo con il rischio imminente che, quando l’ingiunzione diverrà esecutiva, questo debito spaventoso trascinerà il Comune nel dissesto finanziario”.
L’intera vicenda presenta aspetti ambigui e al limite della legalità.
Il gruppo “Caiazzo bene comune” inoltrerà, al riguardo, nei prossimi giorni, un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti ai quali si chiederà di verificare la regolarità degli atti compiuti dall’amministrazione comunale e se le condizioni del contratto (oggi, dopo dieci anni, riscontrate dal Sindaco) abbiano determinato un danno erariale per le casse comunali.
É ora che gli errori, quando compiuti, ricadano sui diretti responsabili e che non siano sempre i cittadini a pagare con le loro tasse le stravaganze di un’amministrazione allo sbando.
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