Capua. Secondo coordinatore provinciale di Forza Italia arrestato: l’ex sindaco Carmine Antropoli
É il secondo coordinatore provinciale di Forza Italia arrestato, dei tre nominati all’epoca dal presidente Silvio Berlusconi con Pio Del Gaudio e Rosa De Lucia (nella foto in basso).
I Carabinieri del Comando provinciale – Nucleo Investigativo di Caserta, nella mattinata di lunedì 4 febbraio, in Capua, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale D.D.A., nei confronti di Antropoli Carmine (nelle foto sopra con Berlusconi) -sindaco di Capua per due consiliature consecutive, dall’anno 2006 al 2016, per i reati di cui agli artt. 110 e 416 bis c.p. (concorso esterno in associazione di tipo mafioso) e di Zagaria Francesco (imprenditore di Casapesenna, stabilitosi nel territorio capuano), quest’ultimo ritenuto responsabile dei delitti p. e p. dagli artt. 416 bis c.p. (associazione di tipo mafioso), artt. 81, 110, 112, 575, 577 e 416 bis 1 c.p. (duplice omicidio aggravato dalle finalità mafiose) e 110, 610 c.p., 416 bis 1 c.p. (violenza privata aggravata dal metodo mafioso).
Il provvedimento restrittivo costituisce il risultato di una prolungata attività investigativa, avviata nell’anno 2015 anche con l’ausilio di attività tecniche e terminata nel luglio 2018, corroborata da convergenti dichiarazioni di importanti collaboratori di giustizia.
In base alle emergenze delle indagini agli indagati si contestano i seguenti fatti:
il clan “dei Casalesi” ha condizionato lo svolgimento delle elezioni amministrative per il Consiglio comunale di Capua, tenute il 5 giugno 2016;
grazie alla forza di intimidazione di Zagaria Francesco, affiliato al clan “dei Casalesi” (fazione Zagaria), Antropoli Carmine, all’interno del suo studio medico, con percosse a cui ha dato luogo materialmente lo Zagaria, ha indotto un avversario politico a ritirare la candidatura alla carica di consigliere comunale.
Antropoli Carmine, inoltre, risulta gravemente indiziato di aver stretto un patto con Zagaria Francesco e Mezzero Martino (altro affiliato al clan dei Casalesi) per assicurare dei voti ad altro candidato, pure appartenente al gruppo politico di Antropoli; l’imprenditore capuano Zagaria Francesco, meglio noto come “Ciccio ‘e Brezza” e “sentenza”, già oggetto nell’anno 2017 di un provvedimento cautelare in carcere per i reati p. e p. dagli artt. 110 e 416 bis (concorso esterno in associazione di tipo mafioso) e 12 quinquies L. 356/1992 (intestazione fittizia di beni) nonché di un provvedimento di sequestro preventivo di due società a lui riconducibili, operanti nel settore dell’edilizia e in quello caseario, ha assunto ruolo di elemento apicale del clan “dei casalesi” -fazione Zagaria- tanto da godere di incondizionata fiducia da parte del capo del clan Zagaria Michele, il quale lo impiegò con funzioni di ausilio nell’esecuzione del duplice omicidio di Caterino Sebastiano e De Falco Umberto, commesso a S. Maria Capua Vetere il 31 ottobre 2003.
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