Un think tank sui cambiamenti climatici
NAPOLI – Al Circolo Nautico Posillipo lunedì 17 dicembre alle 17.30 sarà presentato il progetto Clima.Obiettivo 30/50, proposto dal Comitato promotore per l’adattamento e il contrasto al cambiamento climatico.
Alla tavola rotonda, introdotta dal giornalista e divulgatore scientifico Marco Merola, parteciperanno:
- Antimo Di Martino, architetto e advisor sui temi ambientali e della sostenibilità;
- Francesco Escalona, architetto ed esperto di sviluppo territoriale;
- Gianmaria Sannino, responsabile del laboratorio di Modellistica climatica e Impatti dell’Enea.
«Il cambiamento climatico è la sfida chiave del nostro tempo. La nostra generazione è la prima a sperimentare il rapido aumento delle temperature in tutto il mondo e probabilmente l’ultima che effettivamente possa combattere l’imminente crisi climatica globale. Il nostro pianeta, è vicino al punto di non ritorno. Per questo motivo bisogna fare di più e l’azione deve essere rapida, decisiva e congiunta. Abbiamo l’obbligo collettivo nei confronti delle generazioni future di fare tutto ciò che è umanamente possibile per fermare i cambiamenti climatici e per rispondere ai loro perniciosi effetti».
Impegnati da tempo sulle questioni ambientali, due giornalisti professionisti, Marco Merola insieme con Marcello Milone, e l’architetto-scrittore Francesco Escalona, hanno costituito il Comitato promotore per l’adattamento e il contrasto al cambiamento climatico.
Il progetto Clima.Obiettivo 30/50, ha l’obiettivo di sensibilizzare opinione pubblica e attori politici sulle urgenze dettate dagli effetti del cambiamento climatico, e per «… consentire alle future generazioni di godere della bellezza di territori, ambienti e risorse di cui noi abbiamo potuto godere appieno fino ad oggi». Sull’esempio di realtà simili, l’iniziativa, che gode del Patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, vuole essere un esempio di constructive journalism, mutuando così l’esempio di Adaptation, progetto giornalistico-transmediale di Marco Merola, che, unico nel suo genere, spiega come il mondo si stia adattando alle mutate condizioni di vita sul pianeta attraverso gestione delle acque, urban (re)design, architettura del paesaggio, building with nature. Un progetto di giornalismo costruttivo aperto a tutti e nato per controbilanciare con nuove visioni gli allarmi lanciati quotidianamente dai media di tutto il globo.
«Noi invece – dichiarano Merola e Milone – attraverso gli esempi di paesi e popoli che stanno trovando delle soluzioni concrete al cambiamento climatico, vogliamo promuovere il dibattito pubblico, “ingaggiare” il pubblico e fare informazione».
Per questo motivo, attorno all’idea di far convivere Adaptation e contrasto al cambiamento climatico, è nato Clima.Obiettivo 30/50, che vuole sensibilizzare su quanto sta accadendo a livello mondiale in termini di ricerca, programmazione e “ricette” possibili per un nuovo Futuro.
Ferma la convinzione che «a… nessuno è più concesso il lusso dell’inattivismo», Clima.Obiettivo 30/50 intende chiamare a raccolta cittadini e scienziati, studenti e ricercatori, chiunque si senta parte attiva, facendo partire quindi da Napoli un think tank su temi che impegnano gli scienziati ma che sembrano non essere prioritari nell’agenda politica del Paese. L’idea di fondo è che servano anche messaggi positivi, non parlare solo delle possibili catastrofi legate al cambiamento climatico ma soprattutto proporre soluzioni. La parola d’ordine è resilienza, che può essere letta sia con un’accezione negativa, cioè “sopravvivere ai disastri”, sia con un’accezione positiva: “essere più forti, più robusti”.
La dichiarazione congiunta di 16 capi di Stato e di governi europei – firmata per l’Italia dal presidente Mattarella – per chiedere che durante la recentissima conferenza dell’ONU sul cambiamento climatico (COP 24) di Katowice, Polonia, siano adottate norme operative dettagliate e linee guida che rendano operativo l’accordo raggiunto nel 2015 a Parigi fa ha toni drammatici: il rapporto sul clima, diffuso dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) delle Nazioni Unite, dice che contro il riscaldamento globale non c’è più tempo da perdere e che i prossimi 12 anni saranno cruciali per evitare che la temperatura media globale superi l’aumento di 1,5 °C, limite ritenuto soglia di sicurezza accettabile per evitare che decine di milioni di persone soffrano le conseguenze della siccità, delle ondate di caldo e delle inondazioni lungo le aree costiere.
Si ringraziano Stella Film e Sea Touring Club – Villa Volpicelli primi partner a sostegno dell’iniziativa.
Per maggiori informazioni: comitatoclima@gmail.com
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(Tonia Ferraro – http://www.lospeakerscorner.eu – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)