Figli di Portici famosi: il magistrato Salvatore Pagliano
di Stanislao Scognamiglio
Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende. Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.
Salvatore Pagliano è nato a Napoli, il 13 maggio 1852, da Giuseppe Pagliano e Emilia Melchionna.
Completato gli studi inferiori e superiori, si è iscritto alla facoltà di Giurisprudenza della Regia Università di Napoli.
Dopo la laurea in legge, conseguita all’età di 20 anni, superato il concorso, è entrato nella magistratura.
Nella sua lunga carriera giudiziaria, iniziata nel 1872 e percorsa brillantemente, ha ricoperto le più alte cariche:
- sostituto procuratore presso il Tribunale di Brescia, 15 aprile 1883, poi presso quello di Napoli, 25 giugno 1885;
- procuratore del re a Larino (Campobasso), 30 luglio 1891;
- presidente del Tribunale a Potenza, 19 febbraio 1893, Salerno, 1° dicembre 1895, Santa Maria Capua Vetere (Caserta), 3 febbraio 1898;
- consigliere di Corte d’appello, sezione di Potenza, 31 marzo 1895, poi di Napoli, 19 gennaio 1899;
- presidente della Corte d’appello di Napoli, 20 ottobre 1905;
- sostituto procuratore generale presso la Corte di cassazione a Roma, 11 giugno 1903;
- procuratore generale della Corte d’appello di Catania, 22 dicembre 1907, poi di quella di Palermo, 4 settembre 1908, di Napoli, 18 maggio 1911;
- procuratore generale della Corte di cassazione di Palermo, 3 dicembre 1916, poi di quella di Napoli 25 aprile 1920;
- primo presidente della Corte di cassazione di Napoli, 12 febbraio – 7 maggio 1922.
Inoltre, ha rivestito la funzione di:
- presidente della Commissione provinciale delle imposte di Napoli;
- primicerio dell’Arciconfraternita dei pellegrini di Napoli.
Giovane avvocato, ha sposato la signorina Emilia Tarallo. Dal matrimonio sono nati cinque figli: Silvia, Giuseppe, Mario, Maria, Giulia.
Il 13 maggio 1922, raggiunto i limiti d’età, posto in quiescenza, ha dovuto «… quindi lasciare la Magistratura con rammarico».
Nel corso della vita ha stretto amicizia con i maggiori luminari del Foro e della Politica come: «… Crispi, Pessina, Nitti, De Nicola, ecc».
In virtù dei larghi meriti, acquisiti durante l’attività di «… magistrato integerrimo, giurista di valore, oratore elegante» è stato insignito di tutti i vari gradi dell’Ordine della Corona d’Italia e dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Si è fregiato, quindi dei titoli onorifici:
- dell’Ordine della Corona d’Italia:
- Cavaliere – 31 maggio 1894;
- Ufficiale – 9 novembre 1906;
- Commendatore – 4 giugno 1908;
- Grande ufficiale – 27 aprile 1913;
- Gran cordone – 7 dicembre 1916;
- dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro:
- Cavaliere – 20 giugno 1895;
- Ufficiale – 9 giugno 1907;
- Commendatore – 2 marzo 1911;
- Grande ufficiale – 6 giugno 1915;
- Gran cordone – 12 gennaio 1922.
Il 20 maggio 1926, per le sue benemerenze, con regio decreto, gli è stato concesso, motu proprio «… da S. M. il Re il titolo di Conte, trasmissibile in linea di primogenitura».
Per aver svolto funzioni presso i Magistrati di appello per almeno cinque anni, il 24 novembre 1913, è stato nominato senatore del Regno d’Italia.
Occupando uno scanno a palazzo Madama, ha svolto «… una notevole attività come relatore di importanti disegni di legge e come componente di varie Commissioni»:
- per le petizioni (26 giugno 1922 – 10 dicembre 1923) (1° aprile 1927 – 21 gennaio 1929) (2 maggio 1929 – 12 marzo 1930);
- per la verifica dei titoli dei nuovi senatori (30 maggio 1924-21 maggio 1925. Dimissionario) (2 maggio 1929 – 19 gennaio 1934);
- per l’esame dei disegni di legge “per la delega dei pieni poteri al Governo per la riforma dei codici” (6 giugno 1925);
- d’istruzione dell’Alta Corte di giustizia (15 dicembre 1925 – 21 gennaio 1929);
- per l’esame del disegno di legge “Nuovo codice penale militare” (14 giugno 1926);
- di contabilità interna (10 dicembre 1926 – 21 gennaio 1929;
- per le petizioni (12 marzo 1930 – 19 gennaio 1934);
- d’accusa dell’Alta Corte di giustizia (1° maggio 1934 – 28 maggio 1937).
Nell’aprile del 1929, componente del gruppo liberale democratico, è stato tra i promotori della fondazione dell’Unione Nazionale dei Senatori non iscritti al Partito Nazionale Fascista.
Il magistrato Salvatore Pagliano muore a Napoli, il 28 maggio 1937.
Strettamente legato alla città di Portici, l’Amministrazione civica porticese l’ha onorato intitolando al suo nome la via che fiancheggia la sua tenuta e la villa dove egli ha abitato.
Nastrini delle onorificenze conferitegli:
Ordine della Corona d’Italia:
Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro:
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