Caiazzo-Alife. Padre e figlio morti nello schianto sull’Autostrada: arresti convalidati per il camionista
Al termine dell’interrogatorio “di garanzia”, il GIP del tribunale di Terni ha convalidato l’arresto, disposto nell’immediatezza dagli agenti della PolStrada, del conducente -un bulgaro cinquantanovenne – dell’autoarticolato che, a quanto trapelato, sbandando paurosamente, mercoledì mattina ha prima speronato e poi trascinato contro la barriera metallica, provocandone l’incendio, l’auto sulla quale sono rimasti intrappolati e quindi, purtroppo, morti carbonizzati Michele e Marcello Melillo, padre e figlio, che viaggiavano insieme alla signora Esther, loro rispettiva moglie e madre.
La donna invece se l’è cavata con delle ferite, a quant’è dato sapere, anche grazie all’aiuto degli agenti della Polizia Stradale prontamente intervenuti e che, concluse le indagini, avevano concordato con la sede operativa l’arresto del camionista, un bulgaro cinquantanovenne (che viaggiava insieme alla moglie), quindi trattenuto nel carcere ternano di Vocabolo Sabbione, lo stesso in cui, per ben altri motivi, nel 2015 fu ristretto anche il parlamentare casertano Nicola Cosentino.
Sebbene dall’esito dei test anti droga ed anti alcool pare che nulla sia emerso a carico del camionista, quindi, sulla base dei rilievi della Stradale e del suo lavoro inquirente, il Giudice per le Indagini preliminari ha ratificato l’arresto che ora potrebbe essere sottoposto al vaglio del Tribunale per la Libertà qualora, com’è immaginabile, il difensore del bulgaro, decida di impugnare tale disposto.
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