Ruviano. Casaura: proposte interessanti per lo sviluppo, ma recepite solo fra un quinto di secolo?
Argute quanto stimolanti le considerazioni che il noto scrittore Giovanni Casaura(nella foto in alto) docente trapiantato al nord per lavoro ma sempre profondamente legato alle proprie origini “rajanesi” ha indirizzato non solo agli amati concittadini ma anche ai tanti estimatori e lettori sparsi per il mondo, sotto forma di lettera aperta, di seguito riportata testualmente:
AI MIEI CONCITTADINI DI RUVIANO (RAJANO) E NATURALMENTE DI ALVIGNANELLO; AI MIEI AMICI EUROPEI E EXTRAEUROPEI; PARA MIS AMIGOS DE IDIOMA ESPAÑOL; TO MY ENGLISCS SPEAKING FRIENDS; À MES AMIS FRANCOPHONES.
Salve a tutti! Devo farvi una confessione e spero che non me ne vogliate.
Le PROPOSTE che ho fatto per Ruviano (Rajano) sono state uno scherzo, niente di più.
Il mio paese, dolce e accogliente, si trova, come ben sapete tutti, in Campania, che è stata la patria delle Atellane e in epoca più recente della maschera di Pulcinella.
Devo confidarvi che sento di essere proprio figlio di queste due luminose espressioni teatrali di stampo popolaresco (non populistico) e mi piace perciò scherzare, soprattutto quando sento parlare tanto di sviluppo del territorio, di lavoro per la comunità, di superamento dei contrasti tra gli abitanti del capoluogo e delle frazioni, in particolare di Alvignanello, di creazione di opportunità lavorative per i giovani, di necessità di crescita culturale, eccetera, eccetera.
Siccome sono intimo delle parole, mi sento irresistibilmente attratto da tutti questi bei discorsi, immagino un fervore nuovo per realizzare piccole opere per migliorare la vita singola e comunitaria.
Proprio per questa maledetta immaginazione e per la capacità di sognare dovrei ricordare, però, che già in passato è capitato che alcune mie proposte che erano state accolte con squilli di tromba, siano state di fatto attuate dopo circa venti anni.
Eppure “È il sapere riuscire a sviluppare la fantasia che abbiamo dentro di noi che ci rende speciali e ci distingue dalle macchine e dai robot” (Gui Degas).
Ecco, mi piace scherzare e soprattutto sognare, essere e voler essere un sognatore, seguire e accrescere la fantasia perché senza i sogni e senza la fantasia il mondo sarebbe un deserto abitato da uomini senza umanità.
ESORTO I MIEI AMICI DI LINGUA SPAGNOLA, DI LINGUA INGLESE, DI LINGUA FRANCESE, ECCETERA, CHE ABITANO IN TERRE DIVERSE DALLA MIA DI CONTINUARE AD AMARE RUVIANO (RAJANO), così come lo hanno conosciuto dai miei libri, così come lo hanno visto nella loro immaginazione e amato come se fosse il luogo dove sono nati e cresciuti e dove hanno imparato a vivere e ad amare.
Il mio paese è proprio come lo conoscete voi, piccolo, ma bellissimo, immerso in una natura che, nonostante qualche violenza subita, è formata da colline festanti, da colori indescrivibili, da suoni e voci che in altri luoghi sono dimenticati.
Ne sa qualcosa Iluminada (protagonista di una prestigiosa opera letteraria del nostro, ndr.).
“Una volta Juan le aveva detto che questo amore per la vita era dovuto all’educazione ricevuta dai genitori e si era rafforzata nel suo soggiorno in Italia, al piccolo paese dei suoi antenati dove, nonostante le difficoltà che anche lì c’erano, ogni occasione diventava un pretesto per festeggiare.
Saranno stati il sole, il clima, la bellezza del paesaggio di Ruviano, la consapevolezza che la vita è breve, ma stava di fatto che si era sempre pronti a stare insieme, magari anche solo davanti a un bicchiere di vino.
Iluminada era davvero felice. Mai si era sentita così viva, così proiettata verso il futuro, così sicura e consapevole del suo valore, soprattutto così donna. Niente, qualsiasi cosa potesse accadere, avrebbe offuscato o peggio uccisi la sua nuova, o forse prima, consapevolezza di sé, l’amore vero finalmente conosciuto e vissuto, le prospettive future”. (Giovanni Casaura, Felicidad, 2017, pag. 206)
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