Caiazzo. Supermercato ‘abusivo’: partito l’iter comunale per farlo demolire… o legittimarlo per sempre?
Martedì 13 marzo, con la notifica del provvedimento comunale “definitivo”, per il Decò è iniziato il conto alla rovescia che, nel giro di dieci giorni, dovrebbe portare alla definitiva chiusura della struttura, con contestuale ritiro di ogni atto autorizzativo (come sancito, edilizio e commerciale, ma dell’iter edilizio ancora non v’è alcuna traccia) in attesa della sua demolizione e conseguente ripristino dei luoghi, giusta sentenza (definitiva) del Consiglio di Stato che ha drasticamente sancito la destinazione agricola semplice dell’intera area.
Il ricorso al condizionale, però, nella nostra “trattazione” della notizia consegue alla profonda convinzione che, come spesso capita nel paese dei balocchi, anche stavolta la strada intrapresa dai preposti comunali porti, come suol dirsi da queste parti, non a Prata bensì a Pratella: fuori di metafora, possa costituire, come altre volte è capitato, sia pure del tutto involontariamente, una sorta di cavallo di troia, o grimaldello, sempre metaforico, utile alla controparte per scardinare un nuovo iter giudiziario, essendo il precedente inesorabilmente definitivo se -solo- gli stessi preposti comunali si fossero limitati a eseguire quanto già stabilito dal Consiglio di Stato, come peraltro, senza indugi, aveva fatto la Polizia Locale, circostanza che, agli occhi dei nostri maliziosi “suggeritori”, rende ancor più incomprensibile la nuova procedura, che di fatto vanificherebbe gli stessi verbali comminati all’azienda inadempiente, ma, come suol dirsi, chi vivrà… vedrà.
Soprattutto se, come pure qualcuno aveva immaginato in tempi “non sospetti” proprio l’attuale procedura dovesse dare l’opportunità all’arguto avvocato Pasquale Marotta, nuovo difensore dell’Ipervolturno, di impugnarla in sede giurisdizionale (TAR) ottenendone la sospensiva e, quindi, avviando la nuova controversia giudiziaria che potrebbe nuovamente trascinarsi sino all’estremo grado di giudizio, magari sempre paventando gli spauracchi dei 20 posti di lavoro che si perderebbero, delle altrettante famiglie che finirebbero sul lastrico e di un’altra azienda meridionale costretta alla chiusura, sebbene sia noto che sono sempre esistite alternative, sia per trasferire altrove l’attività – subito e in locali già conformi, sia per retribuire comunque il personale attraverso il legittimo ricorso alla cassa integrazione per tutto l’eventuale tempo necessario al trasloco.
Tant’è che vani sembrano essere stati i vari appelli al prefetto, prima dello stesso avvocato Marotta, poi di un candidato alle recenti elezioni politiche (di Forza Italia), il quale addirittura, a quanto trapelato, avrebbe auspicato l’interessamento del funzionario governativo per ottenere una forzatura se non la totale violazione delle vigenti norme di legge, secondo alcuni non rispettate neanche dal Comune ovvero da qualche suo inerente preposto.
Con un nuovo provvedimento, infatti, mercoledì al responsabile aziendale sarebbe stata notificata anche l’ordinanza di demolizione dell’intero manufatto, senza però che, per quanto è dato sapere, alcuna analoga iniziativa risulti intrapresa per un nucleo familiare con pargoli, residente nel medesimo complesso, che, pertanto, comunque non potrebbe essere suggellato.
Il condizionale è d’obbligo poiché, al momento in cui scriviamo, alcun provvedimento tecnico-edilizio risulta pubblicato, ma ora comunque il Comune ha “messo a cuocere carne” più che sufficiente all’avvocato per chiedere la sospensiva al Tribunale Amministrativo Regionale, magari pure auspicando tempi rapidi in forza dei venti lavoratori e rispettivi nuclei familiari che -ignorati anche dal prefetto- altrimenti finirebbero sul lastrico, essendo le elezioni passate… Campa cavallo!
Stranamente, intanto, l’orologio dell’albo pretorio comunale risulta “fermo” al 12 marzo, nel senso che l’ultimo atto (vedi foto qui accanto: allegato ad avviso, n. 205) risulta pubblicato in tale data, cioè due giorni prima, e quindi, ancora una volta, al riguardo, nulla di ufficiale può evincersi.
In realtà ora il Comune ha un nuovo sito web, con lo stesso albo pretorio però dalla home si può scaricare il solo atto di revoca. Ma vallo a sapere: sarà normale anche tutto questo?
Cliccare sulla foto qui accanto per accedere al nuovo sito web comunale e scaricare l’atto di revoca della sola autorizzazione commerciale alla società IperVolturno, che peraltro è l’unico documento ivi disponibile al 14 marzo.
(News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)