Campania. Politica, camorra e tangenti: è ‘giornalismo d’inchiesta’ quello praticato da ‘Fanpage’
Ferma presa di posizione a sostegno dell’operato di Fanpage delle testata specializzata “Giornalettismo” che analizza nei dettagli la vicenda:
Fanpage: l’agente provocatore e i maestrini del giornalismo
Fanpage ha creato una sorta di piccolo (o grande, lo dirà l’evolversi dell’inchiesta) terremoto.
Un terremoto che viaggia su due fronti. Il primo è quello politico.
Perché in campagna elettorale sono arrivate le dimissioni (non ancora protocollate) del figlio del governatore Vincenzo De Luca, Roberto, fratello di Piero (candidato oggi alla Camera per il Pd).
Oltre a Roberto De Luca per via dell’inchiesta di Fanpage è indagato anche Luciano Passariello, capolista di Fratelli d’Italia alla Camera nel capoluogo campano.
Poi c’è un secondo fronte che sta facendo discutere, quello giornalistico, dove ci si chiede se la funzione di “agente provocatore” sia giusta o meno nella nostra professione.
COSA HA FATTO FANPAGE?
Prima di spiegare cosa sta accadendo, specialmente nel giornalismo nostrano, partiamo dai fatti.
Il 16 febbraio il quotidiano online ha pubblicato una videoinchiesta su presunti casi di mazzette nella gestione degli appalti per i rifiuti in Campania.
Si tratta di un lungo lavoro, a puntate, durato almeno 5 mesi, e di cui resoconti erano già in mano alla Procura prima della pubblicazione dei pezzi prodotti.
Nella seconda puntata, pubblicata il 17 febbraio, si vede Roberto De Luca, secondogenito del presidente della Regione Campania, attuale assessore al Comune di Salerno, parlare di appalti e percentuali con l’ex boss della Camorra Nunzio Perrella, usato dalla testata come infiltrato.
Sì, perché la testata ha utilizzato il pentito Perrella per documentare quello che sembra continuare ad andare avanti impunito in Campania e non.
Un sistema tutt’altro che lecito di smaltimento di rifiuti, con tanto di tangenti per le quote politiche in una regione diventata tristemente famosa per “La Terra dei fuochi”.
La testata con il suo lavoro ha voluto dimostrare come quella impopolare vicenda sia tutt’altro che chiusa.
Dimostrando quanto sia facile, nell’arco di poco tempo, entrare in un sistema “dove si saziano tutti“.
Per il lavoro di Fanpage la Procura di Napoli ha aperto una indagine, sue due filoni.
Tra gli indagati per corruzione (una decina in tutto) ci sono Luciano Passariello e Roberto De Luca, che viene perquisito.
Passariello è anche accusato di finanziamento illecito.
Al direttore di Fanpage e al giornalista Sacha Biazzo è stato contestato invece il reato di induzione alla corruzione.
I filoni, come appunto dicevamo sopra, sono due.
Uno riguarda la Sma, società partecipata della Regione, e le commesse per lo stoccaggio delle scorie.
L’altro si concentra sulle ecoballe che il governatore De Luca si è impegnato a eliminare.
( – Fonte & Aggiornamenti: https://www.giornalettismo.com/archives/2649929/fanpage-agente-provocatore-giornalismo-lascia-sola-testata – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)