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Caserta. Lavoro ‘nero’, impietosa analisi della Cisas: fenomeno incentivato dal ‘caporalato di colore’

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I numerosi interventi degli Ispettori di Vigilanza e delle Forze di Polizia

anche di questi ultimi giorni, hanno evidenziato che il Lavoro Nero è costantemente in aumento.  

Mediamente su 5 lavoratori 4 non sono in regola o, per lo più, al nero.

Nei settori Agricoltura e Commercio ben 8 su 10 sono al nero o non completamente in regola, evidenzia la Confederazione Cisas.

Tutto questo nonostante l’impegno degli Uffici di Vigilanza preposti e le leggi sul Caporalato.

Intanto, come già avvenuto con la prostituzione, sta emergendo fortemente un nuovo caporalato, quello nero, ancora peggiore di quello preesistente.

Il Caporalato nero è tristemente più pressante di quello bianco, che operava in passato.

Nonostante la nuova legge sul Caporalato, il lavoro sommerso continua a non emergere. Tiene sempre più banco la problematica del Lavoro Nero pur continue le varie agevolazioni agli imprenditori,  osserva la Cisas.

Il Caporalato nero è molto attivo in provincia di Caserta, specie nel territorio Domiziano ed Aversano,  dove apertamente  vengono reclutati, in numero elevato, immigrati di colore.

Proprio nei settori Agricoltura, Edilizia, Terziario e Confezioni prosperano Aziende, che utilizzano i caporali di colore, oltre ai tanti lavoratori italiani in Cassa Integrazione.

Il numero dei disoccupati, specie quello dei giovani nel casertano, continua ad aumentare, perché si preferisce lavorare al nero per avere una paga superiore.

Anche nella grande Industria continua a diminuire il numero degli addetti, causa la chiusura delle aziende. Spesso statisticamente vengono considerati come “occupati” anche i trasferimenti od il lavoro di breve durata, evidenzia la Cisas.

Va, comunque, tenuto presente che spesso non si riesce a coprire i posti di lavoro vuoti a causa della mancanza delle qualifiche professionali, occorrenti al mercato del lavoro, nonostante i miliardi spesi per un Addestramento Professionale, spesso obsoleto e clientelare.

L’evasione contributiva è diventato un fenomeno preoccupante, stando alle ultime stime e  controlli delle autorità preposte. Tale situazione si verifica in misura maggiore nelle Piccole e Medie Imprese per produrre a costi inferiori e per farsi assegnare i lavori.

Nei settori Costruzioni ed Agricoltura si hanno omissioni contributive di oltre il 50%.

Affinché questo fenomeno possa ridursi, ritiene la Cisas, bisognerebbe intensificare la Vigilanza, potenziando gli Organici dei vari Enti anche con un migliore coordinamento fra questi, cosa ancora non verificatasi nonostante  2 anni dalla creazione dell’Ispettorato Nazionale Lavoro ( INL ), non ancora operativo.

I controlli ispettivi, secondo la Segreteria della Cisas, dovrebbero essere intensificati al massimo ovviamente fornendo al personale ispettivo addetto maggiori competenze, anche economiche.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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