Caiazzo. Terza morte ‘assurda’ in poche settimane: invocate meticolose indagini ambientali
Festa patronale listata a lutto,
anche se normalmente proseguita, in seguito al repentino decesso di Lucia Napodano, trentacinquenne che solo da un paio di mesi aveva dato alla luce la sua seconda creatura e quindi si deve presupporre fosse stata sottoposta alle più approfondite analisi prima e durante la gravidanza.
La notizia, lestamente propagatasi in città mentre erano in corso i festeggiamenti patronali in onore di santo Stefano Menecillo, ha determinato sconcerto e sconforto, dopo una prima, comprensibile incredulità fra i residenti e soprattutto fra quanti conoscevano la donna, giovane quanto coriacea nel superare a pié pari le traversie, immancabili nella vita frenetica del terzo millennio, insieme all’inseparabile compagno Walter Bertoldo che pare gestisca un centro per tatuaggi in Alife, dove anche la compagna gestiva un centro benessere tuttora pubblicizzato sulla sua pagina Facebook.
Incredulità soprattutto perché tutto il dramma si sarebbe consumato nel breve lasso intercorso dacché domenica sera, a quanto trapelato, afflitta da una febbre lancinante e restia ai normali antibiotici, la donna, che il giorno precedente pare abbia espletato normalmente le sue consuete attività, era stata trasferita dall’abitazione di via Caduti sul Lavoro e quindi ricoverata all’ospedale civile di Caserta dove, nonostante i disperati tentativi dei sanitari, poche ore dopo, purtroppo, esalava l’ultimo respiro.
Ulteriore sgomento si registra fra i residenti poiché trattasi del terzo decesso di una persona giovanissima verificatosi in poche settimane nella città del presunto buon vivere, definizione che, pertanto, induce sempre più persone ad invocare, sulla scia di quanto fatto ripetutamente -ma invano- da Giovanni D’Andrea, altro recente defunto, approfondite indagini nel sottosuolo, in particolare nelle zone ritenute maggiormente a rischio.
Cioè nelle zone più impervie, nascoste o contigue ai corsi d’acqua, dove più facilmente possono perpetrarsi determinati scempi ambientali, come quello -accertato- di gravità tale da aver indotto anni addietro il sindaco pro tempore Nicola Sorbo a vietare pesca, vendita e conseguente consumazione di pesce proveniente dal lungo tratto del fiume Volturno compreso fra la periferia caiatina (zona Pantaniello) e la diga sul ponte “Annibale”, a ridosso del territorio capuano.
Inquinamento, per quant’è dato sapere, all’epoca accertato non solo dalla Benemerita ma anche dalle preposte autorità sanitarie, di una gravità inaudita, in un vasto comprensorio fondiario mai bonificato solo per questioni economiche cioè perché sarebbe costato troppo per le possibilità di una piccola società (a responsabilità limitata) romana che lo avrebbe preso in locazione per gestirvi una cava con impianto di frantumazione in seguito dismessa ma mai evacuata.
Circostanze delle quali, nonostante l’evidente rilevanza, nessuna amministrazione successiva sembra essersi interessata ma i recenti decessi di persone giovani, per certi versi incomprensibili, inducono ora diverse persone a sollecitare i vari preposti affinché si faccia luce anche sulle altre situazioni di inquinamento ambientale, note o sospette, rientranti nel territorio comunale.
Possibilmente prima che si verifichi qualche altra situazione sospetta: politico avvisato, mezzo “salvato”…
Tornando alla triste cronaca, il rito funebre sarà officiato dal parroco monsignor Giovanni Fusco alle ore 11 di mercoledì 1 novembre presso la chiesa di San Pietro del Franco, dove nella stessa mattinata la salma sarà trasferita direttamente dall’obitorio del nosocomio casertano.
Nel triste frangente la redazione si associa al cordoglio di quanti, familiari, amici, estimatori e conoscenti, particolarmente soffrono per la prematura dipartita.
(Foto tratta da Facebook -News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)