Usura: Confedercontribuenti: poche denunce, urgono iniziative per incentivare le vittime
Crolla il numero delle denunce per usura criminale in Italia.
Il dato è assolutamente preoccupante -afferma Carmelo Finocchiaro presidente Nazionale della Confedercontribuenti- dopo avere letto i dati forniti dalla Polizia di Stato. Nel primo trimestre del 2017 sono state sporte ‘solo’ 163 denunce, contro le 218 dello stesso periodo del 2016, evidenziando un calo del 25%. Il quadro che si delinea è , però in evidente contrastano con i dati forniti dall’ Eurispes che quantifica in circa 82 miliardi di euro il business dell’usura.
Ciò che emerge da questa fotografia – sottolinea Carmelo Finocchiaro- è un chiaro segno di sfiducia nelle istituzioni, dettata oltre che dai tempi lunghi che occorrono per ottenere il ristoro dallo Stato, anche a volte dalla paura che hanno le vittime di usura di rivedere i propri aguzzini di nuovo liberi, aggirarsi magari per la via della stessa città o peggio ancora dello stesso quartiere.
Il crollo delle denunce diventa preoccupante proprio nel momento in cui le banche hanno ridotto la concessione dei prestiti quasi del 50%.
Parliamo in valore assoluto di oltre 42 miliardi di erogazioni in meno.
Forse tanti imprenditori sono costretti a ricorrere al mercato degli strozzini proprio per evitare di andare incontro a protesti o peggio ancora al sempre più incessante pressing, fatto dalle società di riscossione crediti, frutto anche di quel mercato degli NPL, che consente a varie società di velocizzare le misure cautelari per la riscossione dei crediti.
Così, finire nella rete degli strozzini diventa terribilmente facile.
A fronte di questi dati drammatici, bisogna ripensare a delle politiche di contrasto, come l’inasprimento delle pene, la compressione dei tempi della giustizia e sostegni certi e veloci per l’imprenditore vittima di usura.
Partiamo -aggiunge Finocchiaro- dal dare la possibilità che i beni confiscati agli usurai diventino parte integrante del Fondo Antiusura e Antiracket, ma contestualmente sburocratizziamo le procedure per l’ottenimento del ristoro, creando un criterio unico nazionale nella determinazione dei parametri per il mutuo agevolato a tasso zero.
Oggi, malgrado l’impegno del Prefetto, assistiamo a ritardi nelle erogazioni anche di anni, e così le imprese che denunciano rischiano di diventare eroi della legalità, ma abbandonate a se stesse.
(Comunicato Ufficio Stampa Nazionale Confedercontribuenti – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)