Caiazzo. Onori municipali e combattentistici ai funerali del ‘camerata’ Giovanni D’Andrea
Non si contano gli attestati di affetto, ammirazione e stima tributati 
a Giovanni D’Andrea non soltanto su Facebook, ma anche nei capannelli dove spesso, da quando si è appreso della sua morte improvvisa, argomento di conversazione preferito è proprio il lodevole attivismo sempre profuso a beneficio del prossimo dall’ultimo idealista, come qualcuno ha definito lo storico camerate caiatino che ha speso la vita al servizio del sindacato e della Politica maiuscola, cioè sempre limpida e disinteressata, vocaboli forse dimenticati dai molti degli attuali politicanti.
Toccanti indubbiamente le considerazioni dei fratelli Pepe (Massimiliano e Nino, dell’antica pizzeria Pepe, espresse con tanto di murale; Franco, di “Pepe in Grani”, con un toccante post rievocativo di una popolare iniziativa attuata lo scorso anno per riportare in piazza le “pizze a libretto” ideate il secolo scorso dal compianto genitore Stefano e distribuite fra la gente, allora come nella fattispecie, proprio da Giovanni D’Andrea, col caratteristico contenitore circolare d’epoca.
Significativi indubbiamente gli interventi a mezzo stampa della segreteria regionale del sindacato CISAS, nonché quelli, non ancora divulgati, del professor Michele Falcone, ex segretario federale dello storico Movimento Sociale Italiano; di Antonio Sgueglia, predecessore del compianto alla guida della sezione caiatina MSI, e della segreteria regionale di “Fare Verde”, associazione ambientalistica che, come gli altri succitati, nel comprensorio ha legato per vari lustri a triplice filo il proprio nome a quelle del “camerata” D’Andrea.
Ma commovente in modo particolare è risultato l’intervento commemorativo tenuto dal sindaco Tommaso Sgueglia in chiesa, al termine del rito funebre (cliccare su una delle foto per ascoltarlo sebbene l’audio lasci molto a desiderare) nonché le bandiere a mezz’asta e la breve sosta con applauso davanti alla sede dell’associazione Combattenti e Reduci, presieduta da Enrico D’Agostino, che in un altro toccante murale ha definito Giovanni D’Andrea autentico combattente.
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