Marzano Appio. Sagra della Castagna ‘Primitiva’: preparativi nel ricordo del produttore Massimo Salzillo
Continua la sua opera nei castagneti In ricordo del suo amato figlio Massimo, il 72enne Mario Salzillo (nella foto qui accanto), insieme all’altro figlio Marco, per l’avvicinarsi della raccolta della castagna Tempestiva o Primitiva, eccellenza del Comune Marzanese che si appresta a festeggiarla il 23e 24 Settembre 2017, nella XXIII Sagra della Castagna Primitiva.
Al piccolo paese alle pendici del vulcano roccano si deve il primato di essere in assoluto il primo nella produzione della castagna Tempestiva o Primitiva ( nella foto in basso).
Il territorio di Marzano, che gode di un clima più mite rispetto a vari comuni limitrofi, ha permesso alle generazioni passate di dare vita a distese di castagneti, coltivati prevalentemente a Tempestive.
Gli antenati degli odierni castanicoltori, nell’assolvere con amore e dedizione alle mansioni di pulizia e raccolta del frutto bruno, avevano subito capito che il caldo, la permeabilità della terra e la connotazione geografica permettevano alla profumata castagna di maturare anticipatamente sulle altre qualità.
Gli anziani del posto ricordano ancora i consigli dei loro avi, che raccomandavano loro di innestare i castagni con Tempestive, cosi da avere il raccolto assicurato e quindi il primato anche nelle vendite.
Nonostante l’immane tragedia che ha colpito la famiglia Salzillo con la recente morte di Massimo, il padre Mario, che ama profondamente il proprio lavoro a contatto con i castagni, i quali germogliano per donare a tutte le popolazioni le squisite castagne con cui realizzare migliaia di ricette, in merito alla nostra richiesta di delucidazioni sulla castanicoltura, ha cosi dichiarato:
“Sono tantissimi anni, che trascorro la maggior parte della mia giornata nei castagneti, siti nelle località Carangi, Monaci e Macini.
Prima dell’avvento del cinipide, killer dei castagni, io ed miei figli riuscivamo a raccogliere 35 quintali di castagne, prevalentemente tempestiva.
Da oltre dieci anni il raccolto si è dimezzato, al punto tale da non assicurarci più neanche gli utili per il mantenimento dei fondi agricoli.
Pur nel disagio economico, abbiamo sempre continuato ad occuparci dei castagni malati, per far si che si risollevassero dallo stato di stasi in cui versavano.
Quest’anno, anche se col cuore infranto per la prematura morte di mio figlio Massimo, noialtri saremo ancora nei castagneti per provvedere alla imminente raccolta delle castagne, che si spera sia proficua.
Aspettiamo la pioggia come manna dal cielo per consentire alla tempestiva di crescere di calibro, ma anche se dovesse restare piccolina, le proprietà e la squisitezza sarebbero salvaguardate”.
La castagna primitiva è la prima che cade dal riccio, la prima ad essere raccolta, trattata, venduta ed infine la prima a finire sulle nostre tavole.
Nella primitiva c’è tutta la nostra voglia d’autunno dopo questa estate torrida, tutto il nostro romanticismo che ci fa amare il profumo delle caldarroste e dei marron glacé, dei funghi porcini (nella foto qui accanto), dei racconti attorno al fuoco, delle risate e dei balli dei fanciulli con il viso sporco di fuliggine, del chiacchierio dei vecchietti che narrano la storia di chi, prima di loro, ha permesso ai rigogliosi castagni di essere una ricchezza per i marzanesi.
Nella primitiva di Marzano Appio, insomma, c’è la storia di un popolo che ha puntato su una qualità di castagna che poi si è tramutata in oro per tutta la comunità.
Alla famiglia Salzillo va il nosro più sentito cordoglio, ma anche il ringraziamento, esteso alla delegata comunale alla cultura Rossana Carcieri, consigliere di Maggioranza dell’amministrazione retta dal Sindaco Eugenio Ferrucci, per aver contribuito fattivamente alla stesura dell’articolo.
(Anna Izzo – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)