Bellona-Pontelatone. Ennesimo rogo divora la collina su Triflisco ed appesta l’aria fino a Caiazzo
Un nuovo incendio, di presumibili origine dolosa, si è sviluppato e lestamente propagato, forse proprio perché appiccato contemporaneamente in vari punti da mano ignota, nella mattinata di lunedì 28 agosto, sulla collina sovrastante Triflisco, località turistica resa famosa lo scorso secolo da un’acqua speciale che l’umano “progresso” non ha impiegato molto a distruggere, ma rimasta tale grazie a numerosi esercizi di ristorazione ed affini.
Qualcuno dei quali è stato anche lambito dalle fiamme che in poco tempo hanno raggiunto la sommità del monte Rageto mentre, a quanto si è appreso, invano vari residenti si sarebbero affannati a invocare l’intervento di un elicottero “Canadair” che, grazie alla vicinanza del fiume Volturno da cui rifornirsi lestamente, avrebbe potuto rivelarsi determinante per domare le fiamme se fosse staro disponibile prima che l’ecosistema fosse devastato non solo dalle fiamme che oltre la vegetazione hanno distrutto anche le varie specie animali che vi albergavano ma anche dal fumo acre che, come nel caso dei recenti incendi nell’area ex “Il Side” ha reso l’aria irrespirabile nell’intero comprensorio e, favorite dal vento, in particolare Caiazzo dove per giunta un altro incendio sì è sviluppato a valle del centro, nell’area sovrastante la fontana “Fistola”.
Rogo che, volendo per una volta escludere l’origine dolosa, in tal caso potrebbe essere stato provocato da un mozzicone di sigaretta lanciato da qualcuno senza riflettere dal finestrino di un’auto in transito lungo la contigua strada provinciale, o anche da uno dei tanti cocci di bottiglie frantumate che, nonostante le reiterate denunce mediatiche, nessuno si è preoccupato di far rimuovere, vetro che anche altre volte avrebbe funto da lente d’ingrandimento, moltiplicando gli effetti dei raggi solari particolarmente cocenti.
In tutti i casi va dato atto, per le molteplici situazioni analoghe che si registrano nel comprensorio, del benemerito impegno di alcuni volontari che, con sprezzo del pericolo lodevole quanto il loro senso civico, sono sempre pronti a fronteggiare siffatte circostanze coi pochi mezzi di cui, soprattutto in alcune circostanze, possono disporre anche i locali nuclei della Protezione Civile, non potendosi più far conto sul Corpo Forestale.
Circostanze che, come nel caso di Bellona, determinano anche un super lavoro per i Vigili del Fuoco, istituzionalmente chiamati a fronteggiare ben altre emergenze,
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