Duomo e sagrato gremiti per l’addio a Nicola Sibillo, medico-imprenditore che voleva fare assai più per Caiazzo
Quale testimonianza migliore della stima e il cordoglio sentito dalla folla,
assiepata non solo nel capiente duomo ma anche nel rovente sagrato antistante la chiesa concattedrale caiatina, dove nel pomeriggio di giovedì 18 agosto tantissima gente, proveniente anche da fuori Regione, si è ritrovata per tributare l’ultimo omaggio al dottor Nicola Sibillo, noto imprenditore del comparto sanitario “imprestato” alla politica, sempre in “orbita” socialista, con l’intento, forse malcelato, di dare e fare il massimo per Caiazzo?
Città che il compianto, originario di Casagiove, amava al punto di averla prescelta, nella seconda metà del secolo scorso per il proprio domicilio familiare e nella quale avrebbe anche voluto costruire il suo gioiello cioè la famosa clinica “Villa Fiorita” che poi, osteggiato con ogni mezzo da altri politici caiatini, fu praticamente costretto a edificare nella vicina Capua.
Ciò nonostante tantissime famiglie, in particolare (ma non solo) del comprensorio caiatino, hanno trovato una dignitosa opportunità lavorativa, nei più disparati comparti, anche presso le altre strutture create o in qualche modo dirette dal nostro e successivamente dalla figlia Raffaella, come lui dottoressa e rivelatasi, grazie all’illuminante guida paterna, particolarmente abile nella gestione delle varie aziende sanitarie familiari.
Proprio nella rinomata casa di cura capuana, dopo lunga sofferenza cristianamente sopportata, il suo fondatore ha esalato l’ultimo respiro nella serata di mercoledì 16 agosto.
Per il rito funebre, però, i familiari hanno optato per il duomo caiaino dove quindi l’indomani la funzione è stata presieduta dall’arcivescovo di Capua, monsignor Salvatore Visco, affiancato dal cappellano della clinica e dal parroco don Giovanni Fusco.
Più volte nel corso della funzione si è notato il luccichio degli occhi arrossati di numerosi astanti, molti dei quali hanno potuto sperimentare in prima persona la generosità e la stessa benevolenza dell’Uomo, sempre pronto a dare una mano a chiunque cristianamente tendesse la propria.
Commozione quasi palpabile allorché, concluso il rito funebre -in assenza del sindaco Tommaso Sgueglia, che comunque, anche dal mare pescarese, dove pare fosse per un breve soggiorno familiare, ha fatto pervenire un necrologio del proprio gruppo- la figura del compianto è stata delineata con parole semplici ma toccanti, perché evidentemente dettate dal cuore, dal suo vicario Antimo Cerreto, collega nella civica amministrazione di Raffaella, degna figlia del compianto, come negli ultimi anni
del secolo scorso lo furono ambo i genitori, cioè il compianto e Giovanni Cerreto, che anche per questo ha sofferto maggiormente per la dipartita del dottor Nicola Sibillo.
Toccanti, le frasi del vice sindaco, al punto da indurre quasi tutti a uno scrosciante e prolungato applauso, nonostante ci si trovasse in un luogo di culto, dal quale subito dopo la salma è ripartita lestamente alla volta di Casagiove affinché giungesse nel locale cimitero in tempo utile per essere tumulata nella cappella familiare, mentre la folla si diradava taciturna e mesta, esternando idealmente sentito cordoglio soprattutto per i familiari sì duramente colpiti; cordoglio al quale nuovamente si associa anche la nostra redazione che del pari ha perso un punto di riferimento.
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