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Dragoni: Destino segnato per Maria Tino: accoltellata dal marito e dopo un anno uccisa dal compagno

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Ha sparato cinicamente, per ben tre volte di seguito, al petto della compagna, che aveva appena abbracciato, senza lasciarle scampo.

La tragedia si è consumata giovedì pomeriggio nella piazzetta antistante la chiesa di san Giorgio (nella foto a sinistra), poco distante dal Comune di Dragoni e  dall’abitazione stressa della vittima.

Secondo le prime informazioni, Maria Tino (nella foto a destra), 43enne, lavoratrice socialmente utile e sarta -già accoltellata dal marito, che per questo è in carcere da giugno dello scorso anno- è stata freddata mentre era seduta su una panchina con ben tre colpi sparati con una pistola legalmente detenuta dall’attuale compagno, Massimo Bianchi, operaio sessantunenne, di Dragoni come lei. 

Il tutto, sempre secondo quanto trapelato, perché la donna avrebbe voluto interrompere la relazione.

Agli inquirenti alcuni testimoni avrebbero riferito che poco prima delle 16 l’uomo si sarebbe recato con la propria auto Opel “Astra” di colore grigio nel vicino salone per avvisare il barbiere che sarebbe tornato poco dopo -come se avessero avuto un appuntamento, smentito però dall’artigiano- allontanandosi quindi con la stessa auto per recarsi appunto in piazza san Giorgio, dove evidentemente lo attendeva la convivente.

Dopo aver abbracciato la donna, con cinica freddezza, l’uomo avrebbe estratto l’arma e sparato da distanza ravvicinata per ben tre volte al petto della sventurata, senza lasciarle scampo (sarebbe riuscita a pronunciare appena “no”), per poi restare immobile, impedendo a chiunque di avvicinarsi finché dalla vicina stazione di Alvignano non sono arrivati i Carabinieri, ai quali si sarebbe consegnato spontaneamente dopo essersi liberato dell’arma che ovviamente i militari hanno subito sottoposta a sequestro quale prova del gravissimo reato.

Una volta acquisita la confessione verbale del truce delitto, i carabinieri, intanto raggiunti dai colleghi della tenenza di Piedimonte Matese, hanno accompagnato il reo confesso presso la stazione della Benemerita, per formalizzare confessione e denuncia e quindi trasferire l’uomo presso la casa circondariale di San Tammaro ove, per ironia della sorte, dall’estate scorsa sta scontando la pena anche il marito della vittima, accusato di averla accoltellata in seguito a un violento diverbio.

In attesa che il magistrato autorizzasse il trasferimento della salma presso il laboratorio di medicina legale del nosocomio casertano, ove sarà sottoposta ad esame autoptico, sul posto sono continuate le indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese e della locale stazione, rispettivamente guidati dal capitano Giovanni Falso e dal maresciallo Nicola Marsilio.

La ferale notizia si è lestamente propagata in tutto il comprensorio, determinando sconcerto non solo perché si tratta dell’ennesimo caso di femminicidio, perpetrato ai danni della persona “amata”, ma anche perché la vittima già aveva subito una simile violenza quando, appunto,  fu accoltellata dal marito, sembra per motivi di gelosia.

Intano sono rimasi senza guida i due figli della donna, poco più che ventenni, ai quali va tutta la nostra solidarietà. 

Di seguito il comunicato dell’Arma:

Alle ore 16.15 circa, in Dragoni (CE), piazza Municipio, Bianchi Massimo, 61enne, operaio, ha esploso 3 colpi con una pistola legittimamente detenuta attingendo mortalmente al torace la compagna Tino Maria, 49enne del luogo, casalinga.

Le motivazioni del gesto sono verosimilmente da ricondurre alla volonta’ della vittima di interrompere la relazione sentimentale.

Il 61enne, che dopo l’azione delittuosa é rimasto sul posto senza allontanarsi, é stato bloccato e tratto in arresto da personale della Stazione di Alvignano (CE), competente per territorio.

Al momento, non risulta che la 49enne abbia mai denunciato situazioni di conflitto con l’arrestato.

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