Caiazzo. Vagavano senza motivo presso un autosalone: quattro straniere fermate ma una la fa franca
Stavano probabilmente “studiando” la zona, fra il plesso scolastico della contrada Cameralunga, già oggetto di vari furti, e l’auto rivendita Costanzo di via Cafari (come si evince dalla mappa tratta da Google), quattro straniere, quando sono state sorprese da una pattuglia di Carabinieri del Pronto Intervento ai quali non hanno saputo motivare la loro presenza nella zona né, pare, dimostrare inconfutabilmente la loro identità, pare farfugliando una sorta di idioma ignoto ai militari.
Inevitabile quindi il loro fermo e la conseguente traduzione presso la stazione centrale dell’Arma Benemerita per un più approfondito controllo.
In tale concitata fase però una delle donne sarebbe riuscita a divincolarsi e dileguarsi, incredibilmente, sotto gli occhi di alcuni astanti richiamati dall’irruzione, a sirene spiegate, della “Volante” in una zona rurale caiatina apprezzata proprio per la sua tranquillità, mentre le altre tre sconosciute venivano caricate sulla Gazzella, subito ripartita, pare nuovamente a sirene spiegate, verso la stazione di riferimento.
Elementi e circostanze che peraltro riferiamo con il cosiddetto beneficio di verifica poiché stavolta non esiste una fonte ufficiale ma possiamo basarci solo sulle indiscrezioni trapelate, con tante sfaccettature, anche molto più allarmistiche, dopo l’evento, verificatosi nel tardo pomeriggio di mercoledì.
Addirittura si era sparsa la voce che potesse trattarsi di un (tentato) suicidio per impiccagione o di una persona “finita” in un pozzo allorché, sempre secondo quanto trapelato, il veicolo del pronto intervento si sarebbe fermato nei pressi della coppa rotatoria per consentire a uno dei militari di chiedere agli astanti informazioni circa l’ubicazione del citato plesso scolastico, evidentemente indicato come mero punto di riferimento dalla persona che, notata la presenza delle sconosciute e ritenutala sospetta, non avrebbe esitato a chiedere l’intervento del 112.
Un loro collega parrebbe, ovvero un militare appartenente a un diverso, benemerito corpo, residente nell’ambito, alla perizia del quale non poteva quindi sfuggire la sospetta presenza in zona delle straniere, davvero malcapitate, almeno tre su quattro anche se è immaginabile che proprio dalle tre donne fermate, alla presenza di un interprete, i militari operanti siano già riusciti a ottenere le generalità della “fuggiasca”.
Circostanza insolite, se non discutibile, secondo alcuni di numerosi astanti, si dice subito corsi al vicino botteghino del lotto per tentare la sorte abbinando dei numeri “giusti” alla presunta circostanza della “volante” costretta a fermarsi per chiedere informazioni al primo che capitasse, anziché ai colleghi della stazione locale, a quanto pare del tutto ignari, e senza evidentemente potersi avvalere neanche di un “tom tom”…
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