Caiazzo e dintorni. ‘Cooperativa Coltivatori’: addio alla storico ‘spaccio’ di via Cattabeni
Ha chiuso per sempre i battenti lo storico “spaccio” sociale della cooperativa “Coltiva e Alleva”sorto in via Cattabeni, quasi all’angolo del rione Garibaldi, nei primi anni ottanta del secolo scorso, quando la classe politica locale si batteva, non solo a parole, in favore della categoria, tanto da propiziare, nonostante la diffidenza, la costituzione di una cooperativa sociale.
Cooperativa alla quale gradualmente avevano aderito tantissimi agricoltori, allevatori e produttori dell’intero comprensorio, che suo tramite potevano contare sul passaggio diretto dal produttore al consumatore, senza intermediari o speculatori e quindi con maggiore lucro per chi produceva, mentre gli acquirenti potevano contare non solo su prezzi competitivi, in quanto scevri dai vari balzelli, ma anche e soprattutto sull’eccellente qualità, genuinità e freschezza di quanto, secondo i periodi, si poteva trovare nel punto vendita, divenuto col tempo un punto di riferimento non solo per i residenti ma anche per tanti automobilisti in transito.
Gradualmente però si era registrata una fisiologica riduzione dei soci più attivi ma la fine dell’attività è stata determinata dal raggiungimento dell’età pensionistica (e purtroppo da qualche “acciacco”) dell’unico esercente finora residuato alla falcidie, quanto a prestanza fisica, inesorabile del tempo.
Non potremo però dimenticare con quanta passione, dedizione e spirito di servizio, finché ha potuto, Raffaele De Filippo (nella foto a destra) tutti i giorni si prodigava nella storico esercizio (nella foto a sinistra), noto in particolare quale macelleria ma nel quale, appunto, secondo il periodo, si poteva trovare di tutto, purché legato alla produzione agricola o rurale.
Anche di altri pubblici esercizi purtroppo si prospetta l’imminente chiusura, a quanto pare causata anche dalle troppe tasse e balzelli locali, oltre che da fitti insostenibili e problematiche determinate dalla gestione della mobilità locale, ritenuta pessima, ma indubbiamente aveva ben altra rilevanza una cooperativa sociale rappresentava degli interessi di tanti agricoltori, produttori e soprattutto allevatori che ora, come i loro capi di bestiame, dovranno soggiacere a un “giogo” forse non meno cinico, ma… commerciale.
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