Squille. Intervista esclusiva e gran festa per i 95 anni di Mattia D’Agosto, decano dei Combattenti e Reduci di Guerra
Toccante descrizione dei festeggiamenti con intervista esclusiva del segretario dell’associazione casertana ex Combattenti, Salvatore Serino, a Mattia D’Agosto, il più anziano reduce di guerra del comprensorio campagnanese, in occasione del suo novantacinquesimo compleanno:
Si sono svolti nella mattinata di Domenica 2 aprile 2017, a partire dalle ore 11:00, presso l’abitazione del Reduce Mattia D’Agosto, i festeggiamenti per il suo 95° compleanno.
Erano presenti: Il Sindaco di Squille Dr. Giuseppe Di Sorbo, il Presidente della Federazione ANCR di Caserta Prof. Salvatore Megna ed il Segretario Salvatore Serino, il delegato di Squille Cav. Tommasino Cerreto, il Presidente della Sezione di Caiazzo Enrico D’Agostino e tanti Reduci e Soci tutti.
Dopo aver omaggiato il Reduce Mattia D’Agosto il corteo si è diretto presso il Monumento ai Caduti in Guerra di Squille.
Dopo aver reso gli Onori ai Caduti, il corteo ha raggiunto il bar nelle vicinanze per un rinfresco e, la Redazione della Federazione di Caserta, ha approfittato per intervistare il festeggiato.
Di seguito la Testimonianza del Reduce Mattia D’Agosto.
Mattia D’Agosto, nato a Squille (CE) il 30 marzo 1922.
Il 4 febbraio del 1941 mi mandarono a Piacenza presso il 66° Reggimento Fanteria Motorizzata, si fa per dire camminavamo sempre a piedi.
Nell’aprile del 1941, attraversando la Iugoslavia, Romania e Bulgaria, arrivammo in Grecia.
Dopo sette, otto giorni ci portarono presso un porto della Grecia poiché dovevamo imbarcarci per andare in Africa e, siccome sulla nave non c’erano posti sufficienti, rimanemmo nel porto.
Dopo qualche giorno giunse la notizia che quella nave che avrebbe dovuto portarci in Africa affondò, quindi decisero di trasferirci in Africa con l’aereo.
Arrivati in Africa ci portarono ad El-Alamain, successivamente fummo fatti prigionieri dei Francesi e ci portarono in Tunisia e poi in Algeria.
Per tre mesi soffrimmo molto la fame e la sete poi ci fecero lavorare con i contadini del luogo.
Il cibo che mangiavamo erano solo e sempre: ceci, fagioli e lenticchie; i fagioli erano tanto duri a cuocere che spesso li mangiavamo crudi.
Il 5 maggio del 1946 con una nave arrivammo al porto di Napoli, poi con il treno a Caserta e continuai a piedi per andare a Squille.
(Fonte & Aggiornamenti: http://www.combattentiereduci.it/notizie/federazione-di-caserta-sezione-di-squille-festeggiamenti-ed-intervista – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)