Aprilia (LT). Molto apprezzati i libri di Giovanni Casaura, scrittore originario di Ruviano
Grande successo per l’incontro con lo scrittore Giovanni Casaura, presentato da “Sfera Magazine” e “Noi, i libri e…”.
Grande successo per la presentazione dei romanzi del professor Giovanni Casaura.
Con la sua grande sensibilità e delicatezza ha toccato le corde dell’anima di una sala gremita che pendeva dai suoi racconti.
Con estrema semplicità Giovanni Casaura ha risposto alle domande poste da Marilena Ferraro, direttrice di “Sfera Magazine”.
Con altrettanta semplicità lo scrittore si è emozionato dinanzi alle “sorprese” che Sabrina Braga, presidente dell’Associazione “Noi, i libri e…” aveva preparato per lui.
Tutto ciò ha toccato le corde dell’anima del pubblico in sala, lasciando in esso un impronta indelebile.
L’evento si è aperto con la presentazione di un video di Ruviano, paese natio dello scrittore, con la voce di Sabrina Braga che in sottofondo legge una poesia cara allo scrittore.
Passa poi la parola ad Antonio De Filippo, organizzatore dell’evento.
Dopo i vari saluti, Antonio De Filippo racconta come nasce la sua curiosità verso lo scrittore.
“In seguito alla presentazione di un suo libro, ho visto il video realizzato dal professore sul nostro paese natio.
Video che esalta la bellezza della nostra Terra di origine.
Così ho deciso di portare Ruviano ad Aprilia, in modo che tutti possano conoscere quanta bellezza c’è in queste terre”.
Interviene poi il vice sindaco Franco Gabriele il quale, dopo aver salutato tutti i partecipanti, ringrazia soprattutto lo scrittore:
“Aprilia è una città giovane, che si arricchisce con le radici e il sapere di chi, come il professor Casaura, esce dalla sua terra e porta fuori la sua storia.
Il poter arricchire sempre di più il nostro sapere è ciò che con gioia ci spinge a dare il nostro patrocinio”.
Ha preso quindi la parola Giovanni Casaura il quale prima di ogni cosa ha ringraziato il pubblico presente.
Il “sale di questo pomeriggio”.
Giovanni Casaura definisce Ruviano come il Paese dell’Anima.
Quel paese in cui rifugiarsi quando l’anima sente il bisogno di ritemprarsi.
Presente in sala anche la signora Liliana, rappresentante della comunità peruviana.
Dopo i ringraziamenti e i saluti alle autorità si entra nel vivo dell‘intervista curata e condotta dalla dottoressa Marilena Ferraro, direttrice di Sfera Magazine.
“Perchè hai scelto di raccontare la donna e nello specifico quella peruviana?”
Secondo Casaura, la donna nella letteratura mondiale è sempre stata una comprimaria.
Colei attraverso la quale l’uomo agisce.
“Scelgo di mettere in risalto la donna per ribaltare questa visione maschilista.
Ho voluto dar voce a chi no ne ha. Ho scelto il Perù perché è un paese che amo.
Un paese giovane, vivo, in cui la donna, seppur soffocata, ha i suoi spazi.
Un paese che ha la capacità di accogliere gli altri, capendo che cultura diversa non significa inferiore, ma solo diversa”.
Molto bella la risposta che il professore da quando gli viene chiesto come abbia fatto a scrivere con la penna e con il cuore le emozioni di una donna.
“È più facile per un uomo -dice il professore- scrivere di una donna.
Non faccio difficoltà ad immedesimarmi nei personaggi poiché, una volta creati, essi acquistano una vita propria.
Il compito dell’autore è solo quello di aiutarli ad emergere e a coordinarsi con l’ambientazione”.
Chiude l’intervista una domanda a curiosità che riguarda l’immagine di copertina del secondo romanzo, in cui a metà dell’orizzonte è presente una linea rossa.
Perchè? Cosa significa?
Quella linea rossa spezzata, a confine con l’orizzonte, indica per lo scrittore il bisogno di amore che la protagonista del secondo romanzo ha sin da prima della sua nascita.
L’evento si conclude con i ringraziamenti a tutti i partecipanti nonché a Maria Petito dell’Associazione Arte Mediterranea per l’esposizione artistica.
(Anna Catalano – Fonte & Aggiornamenti: – http://www.sferamagazine.it/aprilia/eventi/giovanni-casaura-incanta-il-pidocchietto/ – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)