Caiazzo. Finanziamenti persi e contenziosi: città del buon vivere o Comune dei (frequenti) pateracchi?
Alcune vicende che riguardano l’Amministrazione comunale caiatina risultano davvero “avvilenti”. Non sappiamo neanche noi da dove cominciare, ma proviamo a spiegarvi i fatti.
La Tekno Archedil, società che si aggiudicò i lavori di rifacimento del centro storico, ha citato il Comune per il pagamento di 216.587,71 euro per lavori eseguiti e non pagati.
La stessa fu esclusa dall’Ente per un sopraggiunto provvedimento della Prefettura (interdittiva antimafia) e subentrò un’altra ditta.
Nel frattempo, però, la Archedil avviò un contenzioso con il Municipio per i lavori fatti ma non pagati, citando lo stesso innanzi al giudice ed il Comune caiatino ha nominato l’avvocato Giuseppe Merola, stanziando per la parcella 2mila euro.
Ma non è tutto. Infatti tempo addietro la Regione Campania ha proposto un bando per il rifacimento delle facciate del centro storico, per i Comuni al di sotto dei 3mila abitanti, innalzando successivamente la soglia a 5mila abitanti.
Il Comune caiatino decise di aderire, sebbene, come fanno notare gli esponenti di opposizione “Uniti per Caiazzo”, l’Ente non rientrasse nel bando:
“Noi stessi che abitiamo a Caiazzo, non partecipammo perché eravamo a conoscenza che la Regione non avrebbe finanziato il nostro bando.
Così come abbiamo dissuaso tanti nostri concittadini a non spendere soldi con progetti e per i tecnici che li avrebbero redatti.
Qualche giorno fa, il tecnico comunale caiatino si è recato a Napoli e li in via ‘ufficiosa’ gli è stato spiegato che il Comune di Caiazzo non avrebbe ottenuto un euro.
Ora chi glielo va a dire alla gente che ha speso soldi per i progetti e pagato i tecnici?”
Un ultimo, almeno per il momento, rilievo, è mosso dal fatto che in città sono stati apposti dei ricevitori per il segnale della videosorveglianza.
Ebbene quegli stessi apparecchi potrebbero, secondo alcuni tecnici ferrati in materia, fungere anche da trasmettitore del segnale Wi Fi nel centro storico.
In altre cittadine, come ad esempio Piedimonte Matese, il Comune ha installato l’hosting per il libero Wi Fi.
Basta recarsi al Municipio e chiedere la password.
A Caiazzo, invece, per ricevere il segnale internet bisogna pagare venti euro di ricarica per la Sim card.
Si vive forse di solo pizza in una città preromanica, ricca di elementi storici e dotata di un’architettura unica nel suo genere?
(Francesco Papa – Lo Strillone – News elaborata – archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)