Caiazzo. Comune, bilancio approvato ‘con sghignazzi’: è ‘sub judice’?
Non sono certo mancati i colpi di scena nel corso del Consiglio comunale tenuto nella serata di giovedì 30 marzo per approvare il bilancio previsionale per il corrente esercizio e il relativo piano finanziario, sulla base del quale il parlamentino capeggiato dal sindaco Tommaso Sgueglia era chiamato a deliberare anche le tariffe inerenti i vari tributi di competenza locale.
Il primo “coup de tehatre“, invero, si è registrato ancor prima che la seduta avesse inizio, allorché il consigliere indipendente Giovanni Mastroianni -ex presidente del Consiglio, oltre che avvocato – ha depositato nelle mani del segretario-collega Anastasio Napolitano un documento, riportato testualmente in calce insieme ad alcune sagaci considerazioni del giovane quanto valente professionista, con il quale lo stesso metteva in dubbio la conformità dell’assemblea che di lì a poco sarebbe iniziata poiché le convocazioni erano state fatte solo tramite “SMS su WhatsApp”, cioè non notificate come per legge, ovvero in difetto di preventiva conferenza dei capigruppo, prescritta dal regolamento comunale.
Dopo una lunga interruzione e frenetiche consultazioni, anche col vice segretario Franco Della Rocca, espressamente richiamato in ufficio, ricomposta l’assemblea, il segretario ha dato il “via libera” per lo svolgimento della seduta definendo errate le obiezioni del consigliere-collega, in qualche modo anche contestato perché, dopo aver sollevato il caso, si era allontanato senza partecipare all’assemblea e senza mai entrare nell’emiciclo.
Decisione che però, anziché stemperare la tensione, induceva la consigliera Patrizia Merola a contestare allo stesso segretario che la disponibilità del carteggio inerente il bilancio le era stata assicurata oltre il termine temporale previsto dal vigente regolamento locale.
Altra interruzione e altro giro di consultazioni, stavolta anche col vice-vice comandante dei vigili, Sergio De Luca che, fresco di laurea, ha potuto confortare non solo il segretario ma anche il sindaco e la presidente, Raffaella Sibillo, circa la regolarità della seduta perché, a quanto asserito dallo stesso segretario, la comunicazione era stata spedita e ricevuta nei termini tramite posta elettronica certificata a un indirizzo del quale, però, la diretta interessata avrebbe misconosciuto o non ricordato la titolarità.
Passato il pericolo, ma non il peggio, l’assise è entrata nel vivo con l’esame dei vari documenti finanziari, snocciolati con dovizia e perizia dal vice sindaco, nonché delegato “al ramo”, Antimo Cerreto, che tra una cifra e l’altra ha ufficializzato, quasi in sordina, l’aumento delle aliquote inerenti la TARI (tassa raccolta rifiuti e incidenze varie), a suo dire solo di qualche punto percentuale, poi quantificato intorno al 16% dalla minoranza, intervenuta nell’ordine con Stefano Giaquinto, Antonio Ponsillo e Patrizia Merola (assente l’altro “ribaltonato” Antonio Di Sorbo) alla quale si deve, sia pure in modo indiretto, la fine anticipata della seduta.
Conclusa la trattazione degli argomenti, con una forte critica, in particolare da parte di Giaquinto per l’omessa considerazione in bilancio del mutuo e delle ingenti spese necessarie per costruire (rectius: ricavare dall’ex macello comunale) la nuova caserma per i carabinieri e pagare il canone di locazione dell’attuale sede per tutto il tempo intercorrente sino alla fruibilità del nuovo presidio militare, infatti, allorché il sindaco Tommaso Sgueglia si accingeva a ribattere sul delicato argomento, un’interferenza della stessa Merola ha indotto il primo cittadino alla rinuncia, in quanto, a suo dire, lo “sghignazzare” della consigliera, non si confaceva alla serietà del consesso, ponendo quindi direttamente ai voti l’approvazione del bilancio, passato con i sei della maggioranza contro i tre dell’opposizione, “monca” di Antonio D Sorbo e dello stesso Giovanni Mastroianni che, dopo la seduta, in merito al prodromo, ha divulgato la seguente nota che lascia presagire ulteriori iniziative, forse anche giudiziarie, salvo a trasformarsi in “boomerang“:
Prima dell’inizio del Consiglio Comunale ho consegnato la seguente nota al Segretario Comunale e al Sindaco quali garanti della legalità e della trasparenza affinché valutassero l’operato, anzi, il non operato, del Presidente del Consiglio.
Ho atteso la loro risposta sulla riconvocazione e dopo aver preso atto che nulla è stato deciso in merito, sono stato costretto ad abbandonare l’aula senza partecipare al Consiglio Comunale, sia per doverosa protesta e sia per non sanare, con la mia presenza, questa violazione del’iter procedurale che resta una questione aperta, così come per altro messo nero su bianco.
Comunicazione per la seduta del Consiglio Comunale del 30/03/2017 del consigliere indipendente Giovanni Mastroianni
“Prima che cominci il Consiglio Comunale pongo all’attenzione del Segretario Comunale e del Sindaco come la odierna seduta consiliare sia stata irregolarmente convocata dal Presidente del Consiglio dott.ssa Raffaella Sibillo poiché non preceduta dalla irrinunciabile ‘Riunione dei Capigruppo’.
Invero, in data 16/03/2017, il sottoscritto, quale consigliere comunale indipendente, unitamente ai capigruppo Antimo Cerreto ed Antonio Di Sorbo, veniva inserito da parte del Presidente del Consiglio, senza alcuna preventiva richiesta di assenso o comunicazione, in una chat telefonica “Whats App” dove veniva indicata una disponibilità di date, 30 e 31 Marzo, appunto per la fissazione dell’odierno Consiglio.
Credendo che si trattasse di una mera “ricognizione”, preliminare alla convocazione del Consiglio Comunale secondo le inderogabili norme statutarie, regolamentari e di legge, ho manifestato la mia disponibilità in attesa che si avviasse l’ iter ufficiale.
Peraltro il capogruppo Di Sorbo, oggi appunto assente, manifestava da subito l’impossibilità a presenziare in tali date.
Ebbene, a parte tale informale e sbrigativa comunicazione, nulla ci è stato più comunicato, salvo ricevere direttamente la notifica del provvedimento di seduta fissata alla data odierna.
Dunque, per il rispetto della carica istituzionale che ricopro condanno in primis tale atteggiamento sotto un profilo politico, esigendo d’ora in poi che il Presidente del Consiglio Comunale garantisca un operato democratico e rispettoso delle facoltà che sono legate a tale fondamentale figura istituzionale che dovrebbe garantire pari dignità e rispetto per ogni Consigliere Comunale al di la’ delle divergenze politiche che possono contornare la dialettica della contrapposizione.
Mi permetto di esprimere tale disappunto con la massima serenità soprattutto perché negli svariati mesi che ho ricoperto tale carica ho sempre ascoltato ogni istanza e indicazione, da qualsiasi parte giungesse, cercando sempre di coniugare i risicati tempi amministrativi con le irrinunciabili esigenze di partecipazione.
Non immune da errori che costellano l’agire di ogni uomo che agisce in buona fede, ho garantito sempre la massima e pari dignità ad ogni Consigliere Comunale, di Maggioranza oppure di Opposizione, anche al costo di subire, a volte, pretestuose istanze che hanno richiesto tanta pazienza e sopportazione.
Pur tuttavia non ho mai ignorato ciò che mi veniva rappresentato perché questo è il prezzo da pagare per avere l’onore di rivestire tale fondamentale incarico, altrimenti meglio lasciarlo ad altri perché nessuno di noi è insostituibile.
Pertanto chiedo che venga da subito cancellata tale chat, soprattutto per l’uso improprio che ne è stato fatto e, per il futuro, che vengano rispettate tutte le garanzie di legge per la convocazione del Consiglio Comunale.
Per le stesse ragioni chiedo che la presente seduta sia dichiarata illegittima e pertanto si proceda a nuova convocazione previa consultazione dei Capigruppo.
Tanto rappresentato sono costretto, mio malgrado ad allontanarmi dall’aula ed attendere fiducioso che venga ripristinato il giusto e legittimo percorso amministrativo“.
(Avv. Giovanni Mastroianni, consigliere comunale indipendente – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)