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Caiazzo. Caserma carabinieri addio? non e detta l’ultima parola grazie al comitato ‘ad hoc’

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É iniziata col piede giusta l’iniziativa, perorata dall’avvocato Ciro Ferrucci, sempre attento a tutelare gli interessi collettivi dei suoi concittadini, per scongiurare il serissimo rischio che Caiazzo perda per sempre la stazione dei Carabinieri, presidio importante quanto prestigioso per un territorio che purtroppo negli ultimi lustri ha perso tanti, troppi servizi assicurati alla cittadinanza e all’intero comprensorio quando, come suol dirsi, “si stava peggio”.

Senza esitare, infatti, appena edotto dell’imminente epilogo di una situazione che peraltro si trascina da anni, il noto professionista caiatino ha convocato per il pomeriggio di domenica 5 marzo, presso la sede dell’Associazione Storica, una pubblica assemblea finalizzata alla costituzione di un comitato spontaneo atto a ostacolare con ogni lecito mezzo il trasferimento della caserma dei carabinieri a Ruviano, dove effettivamente l’attentissimo sindaco Roberto Cusano ha ricavato da un plesso scolastico in disuso una grossa struttura già attrezzata per ospitare con la massima sicurezza non solo l’importante presidio militare, ma anche gli alloggi di servizio per i sottufficiali.

Incontro al quale sono stati espressamente invitati tutti gli avvocati caiatini, che si sono formalmente impegnati a studiare la situazione e predisporre in modo gratuito, quando alle parole seguiranno i fatti, ovvero gli atti, ogni possibile ricorso atto ad ostacolare la grave perdita, sulla carta a quanto pare già delineata e che altrimenti potrebbe essere attuata addirittura nel giro di qualche mese.

Preziosa si è rivelata anche la presenza, a titolo strettamente personale, del sindaco Tommaso Sgueglia, il quale ha dato atto non solo dell’impegno da tempo profuso dall’amministrazione da lui guidata perché la caserma restasse a Caiazzo, ma anche della disponibilità a fronteggiare tutte le spese necessarie a costruire nel giro di qualche anno un complesso militare “ad hoc” con fondi interamente messi a disposizione dalla civica amministrazione e pare in parte già disponibili.

Non è tutto poiché il dottore Sgueglia ha anche assicurato l’impegno del suo esecutivo per garantire all’Arma, cioè al competente dicastero, il pagamento del canone di locazione dell’attuale caserma, e sovrastanti alloggi, per tutto il tempo necessario al completamento della stazione nella già individuata sede dell’ex mattatoio, a quant’è dato sapere già reputata idonea dai preposti tecnici ministeriali.

Il tutto dovrebbe essere notificato alla prefettura a strettissimo giro, previe deliberazioni “ad hoc” dell’esecutivo, da sottoporre in seguito a ratifica consiliare, al fine di scongiurare la grave perdita anche se, secondo attendibile fonte, già lunedì 6 marzo il decreto di delocalizzazione dovrebbe essere notificato, per i conseguenziali adempimenti di competenza, ai sindaci dei quattro Comuni interessati: Caiazzo, Ruviano, Piana di Monte Verna e Castel Campagnano.

Proprio in tale ottica i legali presenti all’incontro, che hanno designato quale coordinatore l’avvocato Angelo Insero, decano caiatino della categoria, hanno già previsto l’evenienza di ritrovarsi nello stesso pomeriggio per studiare l’intero carteggio e predisporre ogni iniziativa idonea a scongiurare il trasferimento o quanto meno ostacolarlo, in attesa di sviluppi, mediante ricorso al tribunale amministrativo regionale e in ogni altra eventuale sede.

Non è tutto poiché, appena edotto della delicata situazione, il vescovo della diocesi Alife-Caiazzo, monsignor Valentino Di Cerbo, ha messo a disposizione gratuita, se necessario anche immediata, il complesso che ospitava le suore Maestre Pie Venerini nella frazione SS. Giovanni e Paolo (nella foto a sinistra), riservandosi peraltro di valutare la disponibilità di qualche altro edificio appartenente alla Curia in cui ospitare temporaneamente la stazione dei Carabinieri e le inerenti strutture connesse, a partire dagli alloggi per i militari e le rispettive famiglie.

Prospettive ottime soprattutto se, come parrebbe, finalmente tutte le forze politiche cittadine saranno pronte a unire le forze per evitare di perdere non solo la Caserma, ma probabilmente anche la loro credibilità politica, considerato che la problematica è nota da diversi anni…

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