Marcianise. Nuovamente scarcerata ‘lady camorra’ grazie all’ardita difesa dell’avvocato Vannetiello
Ha fatto scalpore l’arresto, avvenuto nei giorni scorsi a Rimini,di Maria Buttone (nella foto a sinistra), moglie dello storico capoclan Domenico Belforte, che, secondo la direzione distrettuale antimafia, tiene le redini del clan marcianisano con ramificazioni in larga parte della provincia di Caserta.
Non era trapelata agli organi di stampa la notizia che, nonostante la condanna per il delitto di associazione a delinquere di stampo mafioso, la donna boss poteva muoversi liberamente in tutta Italia, con l’unico divieto di entrare nella Regione Campania, grazie al lavoro difensivo svolto dall’avvocato Dario Vannetiello (nella foto a destra) del Foro di Napoli, suo unico difensore dal 2013.
Della sua scarcerazione però erano venuti a conoscenza gli inquirenti, i quali immediatamente hanno attivato numerose intercettazioni che hanno consentito l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare per due delitti di estorsione aggravati dal metodo mafioso, delitti verificatisi ai danni di due noti imprenditori di recente vessati dal clan: i fratelli Del Bene, soci della “Metano sud. S.p.A.” ed i fratelli Buonpane.
Infatti, solo la settimana scorsa, le reti televisive nazionali hanno mandato in onda la video-ripresa, effettuata dai carabinieri, che ritraeva Salvatore Belforte mentre si recava presso l’azienda di una delle vittime con il figlio di tre anni tra le braccia.
Avverso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere hanno proposto ricorso al Tribunale del riesame di Napoli sia Maria Buttone che suo figlio Salvatore Belforte, oltre che la moglie di quest’ultimo, Alessandra Golino, la quale rispondeva solo di una delle due estorsioni, che otteneva subito gli arresti domiciliari in quanto madre di un figlio inferiore ai tre anni di età.
La donna boss, mandante e organizzatrice di entrambi i delitti, risultava dalle intercettazioni svolte colei alla quale il denaro provento di estorsione veniva alla fine consegnato.
L’ardita tesi promossa dall’avvocato Dario Vannetiello (nella foto), secondo il quale, a prescindere dalla equivocità delle intercettazioni svolte, l’essere destinataria di pagamenti illeciti non integra il concorso nel reato, è stata condivisa dai giudici del Tribunale del riesame che ne hanno ordinato la immediata scarcerazione.
Con la stessa decisione il Tribunale di Napoli ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare per il figlio Salvatore Belforte (difeso dall’avvocato Giuseppe Foglia) che rimane in carcere, mentre ad Alessandra Golino, anch’essa difesa dall’avvocato Foglia, sono stati revocati gli arresti domiciliari.
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