Da Castello Matese a Baia Latina sacerdoti nel mirino di fedeli che difendono il vescovo
Sono una parrocchiana della parrocchia santa Croce
in Castello del Matese.
In merito all’articolo pubblicato su don (omissis) gradirei dire alcune cose visto che lui è stato nostro parroco per diversi mesi.
Ha iniziato ad aiutare don (omissis) buonanima e quando don (omissis) è morto lui è rimasto in parrocchia.
Più volte dall’altare diceva che quello che faceva era volontà del vescovo di allora, il vescovo Pietro Farina anche lui buonanima.
Non si muove foglia se il vescovo non vuole. Questo diceva spesso.
Fin qui niente di nuovo. Quello che ha colpito e ha anche fatto dispiacere e soprattutto pensare è stato quando è andato via: tutto il mobilio che apparteneva a don (omissis) lo ha portato via di notte.
Ha lasciato la casa canonica vuota. Non erano mobili di grande valore ma avevano qualche anno e a lui le cose antiche e belle piacciono molto perché costano.
Questo portare via di notte tutti i mobili ha fatto molto dispiacere a noi fedeli di Castello.
Sappiamo però che quando è arrivato in parrocchia il nuovo parroco, cioè don (omissis), i mobili in canonica non sono più ritornati ma alcuni vestiti che usano i preti quando dicono la messa, sono ritornati.
Anche il cancello, antico, che è sull’altare, è ritornato al suo posto.
Anche questo gli aveva ordinato il vescovo Pietro Farina? Di portare via quello che appartiene alla parrocchia?
Sicuramente non è così perché, come dicevo prima, alcune cose sono ritornate.
Il paese è piccolo e si può ben immaginare il grande chiacchierare che c’è stato.
Spesso si è lamentato che don (omissis) non lo ha invitato mai in parrocchia. Ma lui ne aveva dette di cotte e di crude contro il povero don (omissis).
Don (omissis) è una persona molto buona, ma se fosse stata una persona più vivace non sarebbe stato zitto di fronte a tante critiche e pettegolezzi che don (omissis) gli ha fatto.
Solo più tardi abbiamo saputo che il vescovo Pietro Farina, stanco del suo operato in parrocchia (chiedeva solo soldi e si lamentava che doveva dire le messe senza ricevere offerte), lo aveva allontanato mandandolo in un’altra parrocchia.
Mio figlio lavora con una persona di Baia Latina e questa persona ha detto che, durante una messa domenicale, don (omissis) ha criticato il Vescovo in merito ai suoi problemi con la giustizia.
Vero o non vero, a noi non deve interessare.
Capisco le critiche: è umano.
Ma criticare il vescovo pubblicamente e poi dall’altare da parte di un sacerdote non credo sia giusto.
Un prete dovrebbe difendere il proprio vescovo.
Non criticarlo dall’altare commentando i suoi problemi.
Sbagliare è umano. Tutti sbagliamo. Sarebbe non normale sbagliare perché tutti siamo peccatori.
Don (omissis) parlava (in chiesa, pubblicamente) del vescovo commentando quello che i giornali dicevano di lui.
Ma del suo conto don (omissis) non parla?
Di quello che dice alle vecchiette di Baia non parla? La gente parla e mormora don (omissis).
Prima di parlare del vescovo pensa a te. Il vescovo Farina ebbe il coraggio di mandarlo via.
L’attuale vescovo questo coraggio forse non ce l’ha. Ti dovrebbe far rinchiudere in un convento di clausura.
Sicuramente il vescovo sarà stato messo al corrente di quello che ha fatto a noi di Castello.
E da quello che ho letto l’altro giorno vedo che sta peggiorando.
Si parlava di una sua venuta a Castello al posto di don (omissis). Dio non voglia: la chiesa si chiuderebbe.
Ma perché il vescovo non prende provvedimenti nei confronti di questo prete che ne ha fatte e ne continua a fare?
Mi sono permessa di scrivere questa notizia perché oltre a parlarne un intero paese di quello che ha fatto ci sono anche le prove e queste cose sappiamo che il vescovo le sa.
Vescovo, un prete così legato ai soldi e ai beni terreni fa allontanare le persone dalla chiesa.
Fa il contrario di quello che dice e predica Papa Francesco.
Da noi non ha venduto i pacchi della Caritas perché allora forse non c’erano.
Cari amici di Baia, non vi meravigliate se parla contro di voi. Anche con noi lo ha fatto.
Forse, quasi sicuramente, siamo stati offesi di meno perché è rimasto con noi poco tempo.
Potrei scrivere tante altre cose ma non credo sia il caso. L’importante è che il vescovo sappia e il parroco sappia.
Il vescovo sicuramente saprà più del parroco.
Grazie a coloro che pubblicheranno questo sfogo perché da’ voce a noi popolo.
Una voce non per dare fiato alla bocca ma una voce che, insieme ad altre voci di Castello Matese, sanno come sono andate le cose.
Ci sono le prove e tutti lo sanno.
Siamo rimasti davvero amareggiati dal comportamento di don (omissis).
Cerca di non essere legato così tanto ai soldi.
Don (omissis) ha fatto tante opere di bene e quando è morto è morto senza possedere niente.
Ha lasciato un ottimo ricordo a noi tutti di Castello. Quando si muore si lascia tutto qua.
All’altro mondo non si porta nulla ma solo opere di bene.
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