Equitalia: attenti alla ‘finta rottamazione’, che potrebbe rivelarsi un tranello: ecco perché!
Rottamazione e prescrizione: conviene aderire o difendersi? ce lo spiega l’avvocato Angelo Pisani dell’associazione “Noiconsumatori”.
Interviene la Corte di Cassazione a Sezioni Unite in materia di prescrizione da applicare ai crediti erariali: non risulta più conveniente pagare e rottamare tributi annullabili con ricorso e semplici eccezioni evitando un salasso, precisa l’avvocato Angelo Pisani (nella foto con Papa Francesco), presidente di “noiconsumatori.it”.
Finalmente -precisa Pisani- i giudici della Suprema Corte, con sentenza n. 233397/16, depositata l’altro giorno, hanno ribadito l’orientamento favorevole al contribuente, stabilendo che, in caso di notifica della cartella esattoriale, questa non rende decennale la prescrizione ed anzi opera la prescrizione originaria del credito in questione.
È di applicazione generale il principio secondo il quale la scadenza del termine perentorio stabilito per opporsi o impugnare un atto di riscossione mediante ruolo o comunque di riscossione coattive produce soltanto l’effetto sostanziale della irretrattabilità sul titolo di credito se ritualmente notificato, ma non determina anche l’effetto della cosiddetta “riconversione” del termine di prescrizione breve che può essere tre o cinque anni come eventualmente previsto in quello decennale ordinario.
Tale principio, pertanto, si applica con riguardo a tutti gli atti di riscossione mediante ruolo o comunque di riscossione coattiva di crediti degli enti previdenziali o di crediti relativi ad entrate dello stato, tributarie ed extra tributarie, nonché di crediti delle Regioni, delle Province, dei Comuni e degli altri Enti locali nonché delle sanzioni amministrative per la violazione di norme tributarie o amministrative e così via.
L’avvocato Angelo Pisani, presidente di “Noi Consumatori”, spiega la rilevanza e portata di grande esempio di giustizia di questa sentenza: «I contribuenti quindi possono evitare costosi rateizzi e rottamazioni spot risparmiando notevoli esborsi grazie alla prescrizione e potranno finalmente far annullare migliaia di cartelle esattoriali che il concessionario comunque utilizza facendo finta di nulla pur di rastrellare pagamenti intimorendo i cittadini con le note azioni esecutive.
I contribuenti –ricorda Pisani– non devono farsi “intimorire”, devono impugnare gli atti del fisco dove palesemente risultano crediti prescritti e potranno anche chiedere ad Equitalia l’estratto di ruolo, verificare se le cartelle esattoriali sono riconducibili a debiti prescritti, evitando a monte successive azioni e danni; anche presentando istanza di autotutela direttamente ad Equitalia e, per completezza, all’Ente creditore; in caso di diniego, poi impugnare il provvedimento nei termini di legge».
L’ultima sentenza, che ha ribadito e confermato quanto già previsto dal codice civile -ricorda ancora l’avvocato Pisani- avrà anche ripercussioni in ordine alla scelta del contribuente di aderire alla recente rottamazione delle cartelle esattoriale.
Infatti, nel caso di prescrizione breve, i contribuenti che non sceglieranno di accedere alla rottamazione non saranno tenuti a versare nemmeno gli importi agevolati.
Al contrario, quelli che avranno aderito alla sanatoria Equitalia potrebbero non avere più la possibilità di far cancellare e non pagare pretese estinte per prescrizione che per legge deve sempre essere eccepita.
Quindi prima di ogni pagamento o gestione di cartelle e procedure esattoriali val la pena di eseguire un check-up e tutelare i propri diritti.
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