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Caiazzo. Comune, borghi rurali: ‘atti illegittimi’ censurati dall’ex assessore Giovanni Mastroianni

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sgueglia-15x10-tommaso-raitre-gattapelare-11mastroianni-giovanni-315x466Rincara la dose Giovanni Mastroianni, consigliere comunale dissociatosi dalla maggioranza

pecunia-vespasiano-14-466x315e quindi indipendente, che, dopo aver contestato con sagaci argomentazioni la “gestione” degli incarichi inerenti la redazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale, invoca dai suoi ex alleati l’annullamento o la rideterminazione dei criteri previsti per l’accesso, da parte di soggetti privati, agli ingenti finanziamenti comunitari previsti per i borghi rurali nel contesto del Piano di Sviluppo Rurale valido fino all’anno 2020, come si evince dalla seguente nota indirizzata personalmente al sindaco e depositata al protocollo comunale mercoledì 9 novembre:

Oggetto: richiesta annullamento o rettifica nota prot. n. 10237 del 28/10/2016 avviso pubblico per la selezione delle manifestazioni di interesse dei privati PSR 2014 – 2020 – Bando di selezione per manifestazione di interesse PSR 2014 – 2020 / Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 Misura 7.6.1 “Riqualificazione del patrimonio architettonico dei borghi rurali, nonché sensibilizzazione ambientale

Egr. sig. Sindaco, in riferimento all’oggetto con la presente per chiedere l’annullamento o quantomeno una urgente rettifica dei richiamati provvedimenti poiché illegittimi e lesivi degli interessi sia dell’Ente che dei privati Cittadini alla luce delle motivazioni che seguono.

La nota prot. n. 10237 del 28/10/2016 “AVVISO PUBBLICO PER LA SELEZIONE DELLE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE DEI PRIVATI” Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Misura 7.6.1 “Riqualificazione del patrimonio architettonico dei borghi rurali, nonché sensibilizzazione ambientale” appare contenere evidenti errori tali da compromettere il buon esito del finanziamento pubblico che si vorrebbe ottenere, dunque con potenziale danno sia in capo all’Ente che ai Privati.

Innanzitutto si manifesta illegittimo quanto deliberato con provvedimento di G.M. n. 115 del 12/10/2016,  ossia l’Allegato A “stralcio planimetrico di Delimitazione del Borgo Rurale” ove si è proceduti ad una delimitazione dell’area di riferimento senza rispettare alcun criterio oggettivo.

La delimitazione in parola non pare tracciare con correttezza e precisione il “borgo rurale caiatino” laddove non si è tenuto conto né del limite del “Centro Storico”  né di altro limite tale da poter individuare o “contenere” una porzione omogenea e caratteristica della nostra Cittadina. Tale difetto preclude, a parere dello scrivente, la possibilità di incanalare correttamente le domande di ristrutturazione da ammettere a finanziamento Regionale.

Ancora. Nella parte in cui si richiama:  “Le tipologie di intervento proponibili da parte dei soggetti privati, al fine di partecipare al programma di riqualificazione, sono le seguenti: a) Recupero delle facciate a vista degli immobili di proprietà di interesse storico. Il finanziamento massimo concedibile è di € 30.000,00, con percentuale di sostegno pari al 100%, fino alla soglia stabilita di € 300.000,00 tale ultima indicazione appare incomprensibile (forse perché incompleta) non potendosi capire in che percentuale saranno sostenuti gli interventi fino a € 300.000,00. Tale omissione viene ripetuta anche nella successiva indicazione di cui all’art. 5 del bando.

In successiva parte, allorquando si richiama “Gli interventi oggetto del sostegno pubblico, possono interessare solo gli edifici ricompresi nella delimitazione del Borgo (allegato A) e dovranno prevedere l’impiego di materiali e tecniche tipiche della tradizione locale la previsione appare generica e, non essendo dotato (tra l’altro) il Comune di Caiazzo ad es. del cd. “Piano del Colore” o regolamentazioni simili, non si comprende quale precisa prescrizione sia riferibile all’impiego di “materiali e tecniche tipiche della tradizione locale”.

Se al riguardo vi sono prescrizioni precise o elenco di materiali adottabili un preciso riferimento sarebbe stato d’obbligo. La mancanza di un idoneo supporto normativo / regolamentare renderebbe comunque inutile o inapplicabile anche ogni intervento di controllo o di verifica sia preventivo che postumo.

In merito al BANDO DI SELEZIONE PER MANIFESTAZIONE DI INTERESSE  Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020  Misura 7.6.1 “Riqualificazione del patrimonio architettonico dei borghi rurali, nonché sensibilizzazione ambientale” si richiamano (minori) percentuali di finanziamento, diverse da quelle previste dal PSR Campania,  ragion per la quale è plausibile immaginare un illegittimo restringimento, da parte dell’Ente Comunale, della potenzialità finanziabile rispetto alla previsione Regionale. Anche in tal caso si profilerebbe un potenziale danno economico, a prescindere dai profili di diretta o indiretta risarcibilità, in capo ai cittadini lesi.

Le linee dettate dall’Ente Comunale finiscono dunque per contrastare con la stessa ”idea strategica” Regionale di cui alla misura 761 del PSR 2014-2020 laddove nella stessa manifestazione di interesse si rammenta che “Per borgo rurale è da intendersi una porzione definita di territorio comunale che abbia conservato l’impianto originario, le caratteristiche architettoniche ed urbanistiche originarie e la propria identità culturale. Il borgo dovrà altresì essere caratterizzato dalla presenza di un impianto urbanistico in cui i fabbricati non siano esteticamente e strutturalmente riferibili ad epoca recente e nel quale siano presenti elementi caratteristici dell’identità dei luoghi”.

Tale richiamata previsione regionale appare dunque collidere, anche per quanto sopra evidenziato, con la delimitazione d’area di cui all’Allegato A, effettuata dall’Ufficio Lavori Pubblici del  Comune di Caiazzo, palesandosi così essere tesa più a racimolare in astratto quante più “pratiche” possibili e quindi favorire un inutile entusiasmo del momento, che, a favorire una effettiva e vincente partecipazione alla misura del PSR regionale.

La partecipazione al PSR richiede insomma una delimitazione basata su insindacabili criteri oggettivi, tale da dover coincidere con il perimetro del “Centro Storico” e non sforare in aree del nostro Comune che nulla hanno a che vedere con la previsione del PSR in merito al “Borgo Rurale”. La scelta comunale, apparentemente più “generosa” ed espansiva sortirà, di contro, il probabile effetto dell’esclusione del Comune di Caiazzo, e dunque dei suoi cittadini, dall’ottenere i benefici economici in oggetto.

Nella parte in cui si rimanda agli interventi pubblici che “potranno inoltre riguardare anche il recupero e la riqualificazione di strutture pubbliche da adibirsi ad attività produttive” non può che esprimersi rammarico per aver l’Amministrazione Comunale, proprio di recente, sostanzialmente rinunciato al riscatto del complesso “Opere Pie” e per il qual motivo appare certo che le stesse non potranno appunto essere incluse nell’eventuale richiesta di finanziamento.

In conclusione, al fine concreto di “Incentivare la realizzazione di nuove microimprese operanti nei settori turistico, artigianale e commerciale all’interno del Centro Storico; Favorire l’uso compatibile ai fini turistici del territorio; Promuovere il turismo storico – culturale e quello enogastronomico” si chiede di annullare e riformulare la misura partecipativa in oggetto, conformandola più nel dettaglio alle indicazioni regionali e di settore, previa adozione di efficienti, idonei ed obiettivi criteri selettivi e partecipativi.

(avv. Giovanni Mastroianni – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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