Caserta. Commissioni d’esame, istanze ‘taroccate’: nega tutto la docente caiatina
In merito alla vicenda che vede inquisiti undici docenti, accusati di aver inserito falsi dati
nella domanda per essere nominati commissari di esami scolastici, l’unica professoressa caiatina coinvolta nell’inchiesta per presunto falso ideologico nella compilazione delle schede per entrare nelle commissioni di esame, della quale volutamente abbiamo omesso le generalità, proprio conoscendo la sua moralità, si dice non solo indignata per il clamore suscitato sulla vicenda da alcuni media, ma anche danneggiata perché: ritengo che tanto clamore sulla mia persona sia davvero esagerato.
Mi ritrovo coinvolta in un’inchiesta semplicemente per aver apposto una “X” sbagliata su una scheda.
Ed è davvero scandaloso che si dia risalto in maniera esagerata a questa vicenda.
Ho parlato con il mio legale, l’avvocato Raffale Crisileo, che si sta occupando della mia posizione e credo che al più presto sarà tutto chiarito.
Tanti anni di professionalità, amore per la scuola, servizio, abnegazione e sacrifici, non possono essere buttati alle ortiche, solo per una semplice “X” sbagliata!
E volete sapere la cosa buffa in tutto ciò?
Io a quella famosa Commissione non sono stata neanche nominata!
E sapete un’altra novità?
Per partecipare alle Commissioni di esame, noi docenti veniamo pagati una miseria!”
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