Caiazzo. Comune: mensa scolastica centralizzata, anzi no, si torna all’appalto esterno
A distanza di una settimana dalla delibera della giunta presieduta dal sindaco Tommaso Sgueglia
che, su proposta dell’assessore alla Pubblica Istruzione Luigi Ponsillo, aveva dettato gli indirizzi, il responsabile del settore competente, Renzo Mastroianni, ha avviato l’iter per concretizzare l’espletamento dell’importante servizio di refezione nei diversi plessi delle materne e delle elementari ubicati sul vasto territorio comunale, ovvero scuola primaria centro del Rione Garibaldi, scuola dell’infanzia del centro di via Valardo, scuola dell’infanzia di Cesarano, scuola primaria e dell’infanzia di Cameralunga e, infine, scuola dell’infanzia di San Giovanni e Paolo.
Le ditte interessate alla gestione della preparazione, cottura e somministrazione dei pasti alla vasta popolazione studentesca caiatina, dovranno far pervenire le loro offerte entro il 21 settembre prossimo, con il servizio che verrà aggiudicato con il criterio dell’offerta economica più vantaggiosa per l’Ente, anche se bisognerà tenere conto di tutta una serie di paletti fissati dall’amministrazione Sgueglia dopo i vari disservizi registrati lo scorso anno quando la mensa fu prima sospesa e poi cancellata a seguito della revoca dell’affidamento ad una cooperativa sammaritana per via dello scarafaggio trovato a metà anno scolastico in una pietanza servita ad un bambino del plesso dell’infanzia di via Valardo.
Il Comune quest’anno punta ad un funzionamento puntuale e regolare del servizio che sarà affidato per solo un anno, con l’opzione di proroga per il secondo; i pasti dovranno essere preparati e somministrati ai piccoli utenti dal 1 ottobre e fino al 30 maggio; ogni singolo pasto che costerà 3,50 euro più Iva. Le valutazioni dell’offerta tecnica e di quella economica dovranno avvenire ripartendo i punti a disposizione della Commissione di gara (100 punti) tra l’offerta tecnica, cui verrà assegnato un punteggio massimo di 65 punti, e l’offerta economica che potrà arrivare fino ad un massimo di 35 punti.
La ditta aggiudicataria si dovrà impegnare a promuovere la produzione agricola biologica e di qualità, tanto che l’esecutivo Sgueglia ha precisato che, tra gli elementi di valutazione tecnica, dovrà essere attribuito uno specifico punteggio in relazione alla percentuale di utilizzo di alimenti biologici e a chilometri zero, di cui fornire documentazione e dimostrazione pratica all’Ente; bisognerà, inoltre, inserire altresì tra gli elementi di valutazione tecnico – qualitativa l distanza chilometrica del Centro cottura dalla Casa comunale, il possesso di certificazioni di qualità ed il rapporto numerico personale di servizio/utenti.
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