Caiazzo. Palazzo de Julio, abusi interni: il Comune ordina il ripristino dei luoghi, giusta condanna del Consiglio di Stato
Con un tempismo degno, secondo alcuni, di ben altra causa, il preposto comunale ha ordinato
al geometra Marcello De Iulio non solo l’abbattimento di alcuni manufatti, realizzati anche secondo la suprema Corte senza un conforme permesso ovvero in sua difformità, ma anche il ripristino dello “status quo ante”cioè dello stato antecedente dei luoghi.
Ordinanza che comporta, ovviamente, non solo l’abbattimento delle opere abusive ma anche il ripristino della precedente area “verde”.
Dovrebbe essere questo l’ultimo capitolo di una controversia che si trascina da anni fra il Comune e il noto tecnico caiatino, figlio di un Magistrato di Cassazione in quiescenza, già pretore di Caiazzo e Piedimonte Matese e quindi ancor più noto ben oltre il comprensorio.
Condizionale d’obbligo perché anche l’ultima ordinanza è un provvedimento amministrativo, come tanti altri impugnato e oggetto di varie controversie delle quali negli anni ha dovuto interessarsi non solo la Procura della Repubblica ma anche il Tribunale Amministrativo.
Proprio dai gradini più alti di tale organo, ovvero dal Consiglio di Stato, a fine luglio, cioè poco prima della tradizionale pausa estiva, è venuta la sentenza definitiva, con cui sono state respinte tutte le eccezioni e obiezioni sollevate dal legale di parte, riconoscendo per converso le ragioni ripetutamente opposte dal responsabile dell’ufficio tecnico comunale, avvocato Giuseppe Grasso, che quindi ha emanato, a strettissimo giro, la doppia ordinanza che comporta l’abbattimento delle opere realizzate abusivamente nonché il ripristino dei luoghi.
Il tutto “repetita juvant”: salvo imprevisti…
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