S.Marcellino (CE). ‘Blitz’ alla moschea: 3 ‘ristretti’ e 5 arresti, il custode era un attivista dell’ISIS e favoriva i clandestini
Lo “jihadista” Mohamed Kamel Eddine Khemiri, 41enne,
(nella foto a destra) tunisino, residente a San Marcellino, in provincia di Caserta, è stato arrestato alle prime luci dell’alba di venerdì 5 agosto.
L’uomo era sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori per i suoi possibili rapporti con l’Isis di cui “applaudiva le imprese” gioiendo sui social network, tra felicità per gli attentati di Parigi e foto di vessilli neri dei terroristi.
Una “leggerezza” che lo avrebbe tradito.
“Sono Isissiano finché vivrò e se morirò vi esorto a farne parte” ha affermato Khemiri: una frase intercettata il 26 gennaio 2015.
L’uomo era guardiano di una moschea a San Marcellino ma, soprattutto, è ritenuto dal Ros dei Carabinieri il capo di un gruppo di 8 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e alla falsificazione di documenti.
L’operazione che ha portato in cella il jihadista Khemiri prende il nome di Haraga.
“HARAGA”: LA STRUTTURA SGOMINATA CON A CAPO LO JIHADISTA KHEMIRI
Mohamed Kamel Eddine Khemiri era già attenzionato da tempo per le sue simpatie col sedicente Stato Islamico (Repubblica oggi scrive che una prima richiesta d’arresto nei confronti dell’uomo sarebbe stata rigettata nei mesi scorsi dalla Procura di Napoli).
Insieme ad altri stranieri nordafricani avrebbe messo in piedi nel casertano un gruppo che avrebbe permesso ad altri di ottenere la permanenza sul suolo italiano.
In che modo? In cambio di soldi: i titolari di alcune aziende tessili della zona casertana producevano false buste paga e falsi contratti di lavoro.
Tutto il necessario, dunque, per ottenere il tanto agognato permesso di soggiorno.
Le indagini che hanno portato all’operazione di venerdì mattina sono state coordinate dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone e dall’aggiunto Antonio D’Amato, e sono state svolte dai carabinieri del Ros di Caserta, guidato dal capitano Francesco Cardetta.
La posizione dello jihadista Khemiri è chiaramente diversa da quella degli altri arrestati.
Dovrà rispondere dell’accusa (formulata dalla Procura Distrettuale Antiterrorismo di Napoli) di attività eversiva.
Cliccare sulla foto per video del blitz (fonte ‘Agorà 24’)
(Fonte & Aggiornamenti: http://www.livenet.it/cronaca/jihadista-casertano-terrorismo/- News archiviata in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)