Arrestato Antonio Zagaria, fratello del boss Michele
Erano specializzati nell’estorcere denaro agli imprenditori che
entravano nella loro rete e non ne uscivano più.
La Squadra mobile Caserta, con l’ausilio degli uomini del Reparto prevenzione crimine ha arrestato Antonio Zagaria, ritenuto dagli investigatori
l’erede al trono del clan lasciato dal fratello, il boss Michele, elemento di primo livello dei Casalesi, arrestato il 7 dicembre dello scorso anno
dopo una latitanza di oltre 16 anni. Insieme a lui è finito in carcere anche suo cugino Filippo Capalbo.
Entrambi sono tutti accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso per aver agito al fine di agevolare l’organizzazione di stampo mafioso del
clan dei Casalesi, gruppo Zagaria.
L’indagine, denominata “Thunderball 2”, ha permesso di fare luce su due episodi estorsivi di cui era stato vittima un imprenditore casertano, posti
in essere dai due criminali arrestati.
La vittima aveva preso dei soldi in prestito dalla famiglia e, avendo avuto difficoltà nel pagare le somme pretese a titolo di interessi
usurari, la obbligarono, sotto minaccia di morte, a estinguere il debito anche sottoscrivendo cambiali per oltre 150 milioni delle vecchie lire e
svendendo alcuni beni strumentali e attrezzature di sua proprietà.
Antonio Zagaria e Filippo Capalbo sarebbero stati, insieme agli altri due fratelli del boss Carmine, Pasquale (entrambi già in carcere), i
protagonisti anche del secondo episodio estorsivo nel quale lo stesso imprenditore fu costretto a “ripulire” 500 milioni di lire del clan. L’uomo
fu obbligato a restituire una somma, ricevuta a titolo di caparra per un affare non andato a buon fine, suddivisa in contanti e assegni di importo
inferiore ai 20 milioni, anziché con bonifico postale, modalità con cui l’aveva ricevuta.
Anche in questo caso gli arrestati furono autori delle minacce di morte e percosse che “convinsero” la vittima a versare la somma secondo le
modalità pretese.
L’indagine degli investigatori, che ha accertato il passaggio di alcune di quelle tranches di denaro proprio nelle mani dei membri del clan, si
inserisce nel contesto dell’operazione “Thunderball” che il 3 ottobre scorso portò all’arresto di sei esponenti del clan Zagaria, sempre per
reati di estorsione.